Bufera al comune di Parma: collegio revisori dei conti si deimette in blocco

Pubblicato il 13 Febbraio 2011 - 12:33 OLTRE 6 MESI FA

Il collegio dei revisori dei conti del Comune di Parma si è dimesso in blocco. ”Frammentarie e parziali” sono state definite le informazioni e le garanzie che l’Amministrazione cittadina ha fornito all’organo di controllo, in relazione alla variazione di bilancio 2011, con una lettera che ha annunciato al sindaco Pietro Vignali la decisione di rassegnare le dimissioni da parte dei revisori Roberto Di Cioccio, Angelo Anedda e Antonio Cavazzini.

In particolare, i revisori contestano che ”non è stato adeguatamente illustrato” quanto dovrebbe servire al ”rafforzamento patrimoniale di societa’ promosse e partecipate dall’ Amministrazione comunale per realizzare specifici interventi compresi tra le priorità strategiche di trasformazione e valorizzazione del territorio, ovvero per la costruzione e la gestione di valorizzazione del patrimonio immobiliare”.

Il riferimento è alle società di trasformazione urbana costituite e partecipate dal Comune e alla maxiholding Stt. Quest’ultima era già stata oggetto di polemiche nei mesi scorsi. Andrea Costa, ex presidente di Stt e uomo di vertice di Alfa (società che alla prima fa capo), si è dimesso in seguito alla vicenda dei 8,5 milioni che Tep, società del trasporto pubblico di Parma e provincia di cui Costa era stato presidente, aveva investito in Banca Mb senza essere riuscita a ottenere il rientro (a termini dell’investimento scaduti) che di un milione di euro, a causa del commissariamento della banca d’affari milanese.

Il documento del collegio dei revisori è stato al centro di una conferenza stampa dei gruppi consiliari Pd, Altra Politica e Rifondazione comunista. Giorgio Pagliari, capogruppo Pd, Maria Teresa Guarnieri (Altra politica) e Marco Ablondi (Prc) hanno parlato apertamente di rischio di ”disastro finanziario” per il Comune di Parma, spiegando come le dimissioni del collegio dei revisori si è reso necessario a fronte della proposta della Giunta Vignali di cedere a Stt i proventi dei titoli Iren (holding energetica nata dalla fusione di più società locali) detenuto dal Comune emiliano.

Il 17 febbraio la Corte dei Conti di Bologna discuterà con i rappresentanti e gli amministratori della Giunta Vignali del bilancio 2010. La convocazione è avvenuta in ragione di presunte gravi irregolarità che la Corte dei Conti ha riscontrato nel documento economico e finanziario comunale. Le opposizioni consiliari accusano la Giunta Vignali di aver accumulato ”debiti fuori bilancio per quasi 500 milioni”, servendosi del sistema delle partecipate.

Nessuno sa però dire a quanto effettivamente ammonti l’indebitamento. Stando alla società di revisione Kpmg, l’indebitamento a tutto il 2009 era di 320 milioni. Ma la società di revisione aveva esaminato i bilanci di venti partecipate, a fronte delle 33 esistenti.