Comuni, Alemanno verso la presidenza dell’Anci

Pubblicato il 12 Aprile 2011 - 10:43 OLTRE 6 MESI FA

Gianni Alemanno (Foto LaPresse)

ROMA – Gianni Alemanno potrebbe essere il nuovo presidente dell’Anci, l’Associazione dei comuni italiani. La rappresentanza dei primi cittadini potrebbe passare per la prima volta dal dopoguerra ad un esponente della destra. Tutto dipende, scrive Sergio Rizzo sul Corriere della Sera, da Napoli: se nel capoluogo campano le amministrative vedranno il successo del candidato del centrodestra, allora anche la poltrona dell’Anci potrà passare allo stesso schieramento.

Il sindaco di Roma, ex missino, ex aennino, ora pidiellino, si è già candidato. Le sue sono più che speranze. Anche perché già la Conferenza delle Regioni, dove c’è un sostanziale equilibrio fra amministrazioni di destra e di sinistra, è guidata da un uomo dell’attuale opposizione, il governatore dell’Emilia Romagna Vasco Errani.

La posizione di presidente dell’Anci è molto importante: l’associazione, sottolinea Rizzo, è l’interfaccia fra il governo e i comuni per le decisioni più importanti.

Il presidente tratta a nome di 7.350 municipi che rappresentano il 97 per cento della popolazione italiana. Gli ambiti di sua competenza vanno dal federalismo al patto di stabilità, alle composizioni delle giunte e dei consigli comunali, ai tagli di bilancio.

Ma soprattutto, il numero uno dei Comuni può condizionare le decisioni dell’esecutivo.

L’attuale presidente Sergio Chiamparino, sindaco di Torino, scade a metà maggio. Da quel momento, fino al 5 ottobre, giorno dell’elezione del successore, i poteri passeranno al vice Osvaldo Napoli, deputato e vicepresidente del gruppo parlamentare del Popolo della libertà.

E, sottolinea Rizzo, non si può escludere che qualcuno voglia sollevare una questione di incompatibilità. Il che renderebbe tutto ancora più complicato.

Il presidente dell’Anci viene eletto da 800 delegati scelti su base regionale. Ogni comune vale un voto. a 16 anni, però, la presidenza dell’Anci è affidata a una città capoluogo. Prima c’è stato il sindaco di Catania, Enzo Bianco. Quindi quello di Firenze, Leonardo Domenici. Poi quello di Torino, Chiamparino.

Francesco Rutelli è stato l’unico sindaco di Roma a tentare la sfida, ma senza successo. Ora ci riprova Alemanno, nonostante le difficile eredità di un’amministrazione capitolina reduce dallo scandalo delle centinaia di assunzioni di favore nelle aziende municipalizzate culminato con un rimpasto di giunta condito da veleni e rancori.

Alemanno  non godrebbe neppure del favore dei sindaci leghisti, allontanatisi dall’Anci creando una loro associazione (Conord, Confederazione delle province e dei comuni del Nord).

Mentre al Nord il centrosinistra potrebbe giocare la carta Piero Fassino, dato vincente alle amministrative torinesi su Michele Coppola. Ma circola anche un nome non certo ignoto alle cronache e alla politica attuale: quello del rottamatore sindaco di Firenze Matteo Renzi.