Bisturi e cacciavite: la spending review secondo i partiti

Pubblicato il 30 Aprile 2012 - 17:40 OLTRE 6 MESI FA

Piero Giarda (Lapresse)

ROMA – Prima che il governo annunci le proprie decisioni sulla spending review i partiti chiedono solo tagli selettivi. Il segretario del Pd Bersani sollecita interventi mirati per la scuola, mentre il capogruppo Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto auspica attenzione nel settore sicurezza.

BERSANI: “BASTA TAGLI ALLA SCUOLA”

”Non credo che ci siano margini per toccare la scuola nell’ambito della spending review. Forse si può parlare di riorganizzazione ma non di tagli, altrimenti ci diamo altre mazzate e pregiudichiamo la crescita”, ha detto il segretario del Pd, Pierluigi Bersani a Palermo. E suggerisce, col cacciavite non con la mazza, un intervento sulle spese militari. ”Il settore della Difesa merita di essere rivisitato col cacciavite, così come l’acquisto di beni e servizi da parte della pubblica amministrazione. Ma più in generale bisogna fare attenzione a non produrre l’effetto opposto a quello che ci si propone, cioè la riduzione della spesa corrente”.

Poi attacca il centrodestra che ha male amministrato la spesa pubblica in questi anni. “Qualcuno dia un’occhiata all’andamento della spesa negli ultimi 15 anni, col centrosinistra era sotto controllo ma quando ha governato il centrodestra la spesa è sbarellata. I grafici sono sotto gli occhi di tutti”.

CICCHITTO: “ATTENZIONE A TAGLIARE LA SICUREZZA”

”E’ chiaro che bisogna usare il bisturi e non l’accetta – sottolinea il capogruppo Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto – Mentre possono essere ridimensionate le spese inerenti il personale amministrativo, è necessario prestare molta attenzione a non tagliare le spese per quanto riguarda la sicurezza in quanto tale: quello che sta avvenendo in questi giorni, infatti, sta dimostrando che c’e’ una emergenza sicurezza rispetto alla quale i cittadini non possono essere lasciati da soli”.

PEDICA (IDV): “RISPARMI PER 86 MILIARDI”

86,2 miliardi di euro: è quanto si potrebbe risparmiare secondo il senatore dell’Italia dei Valori Stefano Pedica, che ha scelto di fare un mini presidio davanti a Palazzo Chigi (dove  si è riunito il Consiglio dei ministri) con tanto di cartello per illustrare una spending review alternativa. Il senatore dice di sperare di incontrare il ministro per i Rapporti con il Parlamento Piero Giarda al quale vorrebbe chiedere di firmare il referendum per abrogare i rimborsi ai partiti. ”Intanto – racconta – l’ho chiesto al ministro Riccardi. Ma lui ha storto la bocca ed è andato via”.

BONELLI (VERDI): “MONTI TAGLI 15 MILIARDI DI SPESE MILITARI”

”La spending review è l’alibi per nuovi ed irrazionali tagli alla scuola, alla sanità, alla sicurezza e al trasporto pubblico che sono servizi essenziali per i cittadini italiani”, ha detto il Presidente dei Verdi Angelo Bonelli. ”Se Monti vuole rivedere la spesa pubblica – aggiunge – tagli subito almeno 15 miliardi di euro dalle spese per l’acquisto di nuovi armamenti per i quali l’Italia ha impegnato più di 40 miliardi di euro”. ”A pagare il conto della crisi – osserva – non possono essere sempre pensionati, precari, lavoratori dipendenti e le famiglie mentre non e’ stata varata nessuna patrimoniale sui grandi patrimoni, mentre chi occulta illegalmente capitali in Svizzera continua a non pagare un centesimo”. ”L’azione del governo – conclude Bonelli – e’ iniqua e ingiusta e tende a tutelare gli interesse delle lobby dell’energia, del petrolio, degli armamenti e della finanza. Ulteriori tagli a servizi essenziali come scuola, sanita’, sicurezza e trasporto pubblico sarebbero solo altre tasse occulte sulle spalle degli italiani ed equivarrebbero ad un massacro sociale”.