Consob, Mario Nava si dimette dopo l’attacco Lega-M5s. Di Maio: “Ora servitore dello Stato e non della finanza”

di redazione Blitz
Pubblicato il 13 Settembre 2018 - 19:54| Aggiornato il 14 Settembre 2018 OLTRE 6 MESI FA
Consob, Mario Nava presenta le dimissioni dopo l’attacco Lega-M5s

Consob, Mario Nava presenta le dimissioni dopo l’attacco Lega-M5s (Foto Ansa)

ROMA – Il presidente della Consob (Commissione nazionale per le società e la Borsa), Mario Nava, ha presentato le dimissioni. Mercoledì 12 settembre in una nota congiunta i capigruppo di Lega e M5s alla Camera e al Senato erano tornati a sollevare la questione della incompatibilità tra il distacco dagli uffici tecnici della Commissione europea e la guida di una Autorithy nazionale, come la Consob italiana, chiedendo a Nava di dimettersi per sensibilità istituzionale.

“Dopo la nota congiunta M5S-Lega, con la quale abbiamo chiesto le dimissioni del presidente della Consob Mario Nava, semplicemente distaccato dalla Commissione Ue e quindi a evidente rischio di conflitto di interessi, c’è una lobby molto interessata che si è già attiva per proteggerlo”, hanno comunicato in una nota Laura Bottici ed Elio Lannutti, rispettivamente capogruppo e membro M5S della commissione Finanze del Senato, facendo riferimento alla posizione dell’Assonime, l’associazione tra le società per azioni, molte delle quali quotate in Borsa e quindi vigilate proprio dalla commissione, che ha chiesto di lasciare Nava al suo posto.

“L’attuale commissario Consob, Carmine Di Noia – aggiungono i parlamentari – fino al 2016 è stato vicedirettore di Assonime, per giunta con la delega sulle società quotate. Mentre ancora prima è stato un alto funzionario Consob. In pratica ha fatto avanti e indietro. Ancora, nell’attuale giunta di Assonime siede Gaetano Caputi, fino al 2015 direttore generale della Consob. Si tratta di un rapporto incestuoso – concludono Bottici e Lannutti – che fa capire come la difesa di Nava da parte di Assonime sia più che interessata. Il Movimento 5 Stelle è impegnato a recidere questi rapporti incestuosi, che rappresentano un limite intollerabile alla trasparenza”.

“Adesso vi prometto che nomineremo un servitore dello Stato e non della finanza internazionale”, ha commentato il vicepremier Luigi Di Maio. “Volteremo pagina assicurando alla Consob un presidente che possa esercitare pienamente e liberamente il suo ruolo”.