Conte, appello a attivisti M5s su voto Rousseau. Di Maio rinuncia a poltrona vicepremier

di Veronica Nicosia
Pubblicato il 2 Settembre 2019 - 21:47| Aggiornato il 3 Settembre 2019 OLTRE 6 MESI FA
Conte appello M5s per governo

Il premier incaricato Giuseppe Conte (Foto ANSA)

ROMA – Il problema vicepremier non esiste più. L’ultimo ostacolo alla creazione di un governo M5s-Pd crolla e per mano di Luigi Di Maio, che questo ostacolo invece l’aveva posto.

Dopo l’appello lanciato dal premier incaricato Giuseppe Conte per un esecutivo “forte e stabile” e dopo l’incontro coi capigruppo M5s e Pd a Palazzo Chigi, il leader dei 5 Stelle risponde rinunciando alla poltrona da vicepremier. Un passo che porta Nicola Zingaretti a commentare: “Siamo fiduciosi e ottimisti, sono stati fatti passi in avanti per un nuovo governo”.

L’appello di Conte: “Governo forte e stabile”

I tempi ormai stringono e il premier incaricato Conte è pronto a portare a termine il suo compito: “Serve un governo forte, un governo stabile: io sarò il primo responsabile di questa nuova esperienza di governo”, dice in un video su Facebook. 

E aggiunge: “Oggi ho i responsabili politici ho chiesto di restare esclusivamente concentrati sui problemi che impediscono ai cittadini di avere una vita migliore. I cittadini ci chiedono di non distrarci. Con Luigi Di Maio e Nicola Zingaretti abbiamo oggi una grande opportunità, migliorare l’Italia e fare il bene del Paese. Abbiamo grandi e buone idee”.

Poi parla ai cittadini: “Voglio consentirvi di seguire con la massima trasparenza queste ore di intenso lavoro. Ho accettato con riserva l’incarico di formare il governo perché mi è sembrato responsabile prendermi alcuni giorni per valutare se ci sono le premesse e la piena convinzione di dar vita a un progetto politico serio, sostenibile, che possa essere davvero utile per il Paese”.

Ma è soprattutto agli attivisti e agli esponenti di M5s che lancia il suo appello: “Non mi sfuggono le ragioni di perplessità, penso agli elettori 5 Stelle. A voi ricordo che il M5S ha detto in modo sempre chiaro che, se non avesse avuto maggioranza, avrebbe lavorato con le forze disponibili a farlo portando avanti il programma. A voi dico di non tenere nel cassetto queste idee, questi sogni”.

Luigi Di Maio dietrofront: “Vicepremier non è più un problema”

Anche Di Maio è costretto al dietrofront: “Devo dire che personalmente la sensazione avuta è che mentre noi passavamo giornate a lavorare sul programma qualcun altro le passava a colpire me. Invidio il loro tempo, perché io tutto questo tempo di pensare agli altri non ce l’ho. In questi giorni si è fatto un gran parlare del tema della vicepresidenza e si è detto che la trattativa si è bloccata per questo. Ma non è vero, tanto è vero che i tavoli sul programma sono andati avanti”.

Il leader M5s ha poi aggiunto: “Il concetto era semplice: Giuseppe Conte era un premier super partes, per questa ragione se ci fosse stato un vicepremier del Pd era giusto ci fosse anche un vicepremier del M5S, così che avessero pari rappresentanza. Abbiamo saputo che il Pd ha rinunciato e il problema non esiste più. Se ci avessero pensato prima non ci sarebbe stato neanche questo inutile dibattito, un po’ come i lunghi giorni trascorsi dal “no” a Conte al “si” a Conte”.

Niente poltrone, ricorda Di Maio, ma si cercano soluzioni: “Noi non svendiamo le nostre idee e come capo politico sento sempre il dovere difendere la dignità mia e degli eletti. Avevamo due strade, la prima tornare al voto, la seconda provare a verificare se c’era qualcuno a realizzare il nostro programma. Abbiamo guardato alle soluzioni, non alle poltrone”. E conclude: “Chiederemo di applicare a tutti i ministri che entrano nel governo le stesse regole ferree del codice etico del movimento: no condannati, no indagati per reati gravi e solo incensurati”.

Zingaretti ottimista: “Verso un nuovo governo” 

Anche il segretario del Pd, Nicola Zingaretta, si detto soddisfatto delle trattative e spiega: “Stiamo lavorando con pazienza e serietà per un governo di svolta vera, questo serve all’Italia, che riaccenda i motori dell’economia, che nell’ultimo anno si è fermata, che tagli le tasse sul lavoro, per aumentare i salari specialmente quelli più bassi, che investa nella Green Economy e sulla scuola, per lo sviluppo economico delle imprese, che modifichi i decreti sicurezza”.

E conclude: “Un governo che cambi radicalmente quello che abbiamo visto finora e faccia cose utili per gli italiani. Se si stanno facendo, come pensiamo che si stiano facendo, per fortuna, passi in avanti in questa direzione, ovviamente noi siamo fiduciosi e ottimisti e continueremo a lavorare per questo risultato” (Fonte ANSA e Facebook)