Conte bis, totoministri: Economia al Ragioniere dello Stato, Interni al prefetto di Minniti

di Redazione Blitz
Pubblicato il 29 Agosto 2019 - 09:23 OLTRE 6 MESI FA
Governo Conte bis, totoministri

Giuseppe Conte, presidente del Consiglio al secondo incarico (Ansa)

ROMA – Giuseppe Conte è stato convocato oggi, alle 9,30, al Colle, dopo che Pd e M5s hanno annunciato l’accordo tra le due forze politiche. Il governo è nelle sue mani, quale squadra sceglierà per il suo rapidissimo ritorno?

Nodo vicepremier: uno, due, o nessuno

 Il nodo principale resta il vicepremier: uno, due o nessuno? Se Conte ottenesse un sottosegretario alla presidenza del consiglio di area grillina (Vincenzo Spadafora, scommette il Corriere della Sera), lo schema prevede un vicepremier unico dem, per esempio Dario Franceschini. Altrimenti, la soluzione caldeggiata da Conte, due vicepremier, uno per parte. Se il sottosegretariato va a un esponente dem (Paola De Micheli), nessun vicepremier.

8 ministri M5S, sette dem

Il totoministri, a meno di alzate di ingegno più confacenti per esempio alla prospettiva (ridimensionata) indicata da Grillo e cioè solo profili non politici, prevede sette ministri ai dem e otto ai 5 Stelle.

Zingaretti in ogni caso pretende tre ministeri chiave, non necessariamente da affidare a big del partito. All’Economia la novità è la carta Daniele Franco, il ragioniere dello Stato, o in alternativa Marco Buti, direttore generale per gli affari economici alla Commissione Ue (in pratica un alto funzionario dello staff che vigila e autorizza le manovre finanziarie dei vari paesi Ue). 

Agli Interni (se non va uno fra Orlando, Rosato o Fiano, tutti Pd) Mario Morcone, il prefetto già capogabinetto con Minniti e che ha ottenuto importanti risultati nel contenimento degli sbarchi, o Alessandro Pansa che da direttore dei servizi ha ben collaborato con Conte.

Confermati i ministri grillini Bonafede (Giustizia) e Fraccaro (Riforme), con Patuanelli al posto di Toninelli alle Infrastrutture, Di Maio potrebbe tornar utile alla Difesa e Fioramonti promosso da vice a ministro dell’Istruzione.

Paola De Micheli, vicinissima a Zingaretti, potrebbe occupare la casella dello Sviluppo. L’ex presidente di legambiente Rossella Muroni quella dell’Ambiente. In effetti poche donne (e chissà che una presenza meno angusta non sarà il vero coniglio estratto dal cilindro di Conte).