Conte: “Da Confindustria parole infelici. Scuola? A settembre si riapre”

di redazione Blitz
Pubblicato il 3 Giugno 2020 - 18:13 OLTRE 6 MESI FA
Conte: "Casi diminuiscono in tutte le regioni. Ci meritiamo il sorriso, ma facciamo attenzione"

Conte (nella foto Ansa): “Casi diminuiscono in tutte le regioni. Ci meritiamo il sorriso, ma facciamo attenzione”

ROMA   –  Soddisfazione per il calo dei contagi da coronavirus ma anche un invito a non abbassare la guardia, e comunque da settembre tutti di nuovo a scuola: il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, è tornato a parlare al Paese in una conferenza stampa da Palazzo Chigi alle 18 di mercoledì 3 giugno, all’indomani della Festa della Repubblica. 

“I dati della curva epidemiologica ci confermano che il sistema di controllo del contagio sta funzionando. A distanza di un mese dal 4 maggio quando è riaperto i numeri sono incoraggianti. Non ci sono situazioni critiche né di sovraccarico delle strutture ospedaliere su tutto il territorio nazionale. Il trend dei nuovi casi diagnosticati è in costante diminuzione in tutte le regioni, dalla Lombardia alla Sicilia. Questo dimostra che la strategia adottata in queste settimane è quella giusta, e ci dà fiducia in vista delle decisioni che saremo chiamati ad adottare nelle prossime settimane”, ha detto Conte, smorzando le polemiche sulla riapertura a tutte le regioni – Lombardia compresa – a partire dal 3 giugno. 

“Ci meritiamo il sorriso, l’allegria, dopo settimane di duri sacrifici – ha aggiunto, entrando nel merito della discussa movida – . Ma è bene ricordare sempre che se ci ritroviamo adesso in questa condizione è perché abbiamo accettato, tutti insieme, di compiere dei sacrifici. Abbiamo accettato, tutti insieme responsabilmente, di modificare le nostre abitudini di vita. Dico solo: facciamo attenzione. Le uniche misure oggi sono il distanziamento fisico e l’utilizzo delle mascherine di protezione, ove necessario. Abbandonare queste misure è una grave leggerezza”. 

Le misure economiche

In conferenza stampa il presidente del Consiglio ha puntato l’attenzione sulle misure economiche per rilanciare l’Italia nella crisi causata dal lockdown per l’epidemia di coronavirus: “La fase acuta dell’emergenza sanitaria è alle spalle ma ora dobbiamo fare i conti con l’emergenza economica. Abbiamo stanziato 80 miliardi di euro pari a tre manovre economiche. Non era successo mai”.

Conte ha ammesso ritardi nell’erogazione di bonus e ammortizzatori sociali: “Dobbiamo fare i conti con l’emergenza economica e sociale. Ci rendiamo conto dei ritardi, ci rendiamo conto che ci stiamo confrontando con una legislazione che non era affatto pronta a erogazioni così generalizzate. Di questi ritardi ho chiesto già scusa e stiamo intervenendo per pagare più velocemente bonus e ammortizzatori sociali”.

Innanzitutto, ha sottolineato Conte, bisogna puntare sul turismo perché “la bellezza dell’Italia non è mai andata in quarantena”. Ora arriva “un nuovo inizio. Dobbiamo agire nel segno dello spirito del 2 giugno, nel segno della condivisione”, ha sottolineato.

Gli aiuti europei

Quindi, riguardo agli aiuti da Bruxelles, il premier ha spiegato: “Abbiamo un’occasione storica: la commissione europea, grazie anche al sostegno dell’Italia, ha messo in campo una proposta. Noi dovremo cogliere questa opportunità e saper spendere bene questi soldi. Sul progetto di spesa che sapremo realizzare si misurerà la credibilità non solo del governo ma del sistema Italia. Stiamo lavorando a questo piano di Rinascita, questo Recovery plan. Dovremo lavorare su innovazione, banda larga per tutto il Paese”.

Poi, sempre sulla situazione economica e sugli aiuti europei: “Dobbiamo lavorare meglio per sostenere le imprese, dobbiamo lavorare sull’inclusione e contrastare le diseguaglianze. E’ un progetto impegnativo ma la somma che metterà l’Ue a disposizione dell’Italia non potrà essere considerata un tesoretto di cui potrà disporre il governo di turno. Sarà una risorsa a favore del sistema Paese, di cui il governo si fa carico. Chiederemo di partecipare sicuramente al progetto Sure e parteciperemo al progetto Bei. Per quanto riguarda il Mes, come ho già detto, quando avremo tutti i regolamenti lì porterò in Parlamento e con il Parlamento decideremo. Ricordo che è un prestito, vanno valutate una serie di previsioni inserite nel regolamento”.

Poi, un richiamo all’unità, nel solco delle parole del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: “Chiedo a tutte le forze politiche di collaborare sulle riforme già in cantiere in Parlamento”.

Il caso Austria

Dura stoccata, quindi, all’Austria, che ha lasciato chiusi i confini all’Italia: “Ci sono alcuni Paesi che ritengono di adottare misure nei confronti di Stati che hanno una curva di contagio più elevata. Ma non vi è motivo per queste misure discriminatorie, non vorrei che l’Italia dovesse pagare il prezzo di una grande trasparenza” mostrata sulla pandemia, ha detto Conte, “sono decisioni discriminatorie che non ritengo accettabili”.  

Confindustria

Le parole di Bonomi sui danni della politica? “Quell’espressione è sicuramente infelice, e la rimando al mittente. Detto questo noi abbiamo la responsabilità di governare, abbiamo gli Stati generali dell’economia, a cui parteciperà anche Confindustria. Dall’intervista che ha rilasciata desumo che Confindustria poterà progetti lungimiranti e sono lieto di confrontarmi anche con Confindustria”, ha detto Conte in conferenza stampa, sollecitato sulle critiche del neo-presidente degli industriali che, in un’intervista a Repubblica, ha detto che “questa politica rischia di fare più danni del Covid”.

La riforma fiscale

“Occorre una seria riforma fiscale. Il nostro fisco è iniquo e inefficiente e su questo stiamo lavorando”, ha detto il premier. “L’ultima riforma fiscale è di cinquanta anni fa: serve una reale progressività coniugando lotta al sommerso per restituire risorse a tutti i contribuenti. Sicuramente ci metteremo nella condizione di fare pagare tutti e tutti meno”.

“Il Sud avrà una attenzione privilegiata. Con il ministro Provenzano stiamo lavorando ad una fiscalità di vantaggio per l’intero Meridione. Se riusciamo a coniugare una fiscalità di vantaggio con gli investimenti programmati possiamo rendere attrattivo davvero il nostro Sud”. 

La scuola

“Sicuramente a settembre si riaprirà, dobbiamo fare di tutto per assicurare ai nostri studenti il ripristino di una fase di normalità”, ha chiarito Conte riguardo al ritorno a scuola. (Fonte: Palazzo Chigi)