Conte-Grillo, chi sta con chi: M5S sul ciglio della scissione, i big tacciono, stasera assemblea deputati

di Redazione Blitz
Pubblicato il 30 Giugno 2021 - 15:24 OLTRE 6 MESI FA
Conte-Grillo chi sta con chi M5S

Conte-Grillo chi sta con chi M5S (Ansa)

Conte-Grillo, chi sta con chi: M5S sul ciglio della scissione. Vortici di telefonate, capannelli di parlamentari, indiscrezioni a raffica sui display dei telefonini, come quella – mai confermata da fonti ufficiali – di una telefonata di fuoco tra Vito Crimi e Beppe Grillo prima della pubblicazione del post da parte del reggente.

Conte-Grillo, chi sta con chi: M5S sul ciglio della scissione

Il M5S si prepara così all’assemblea dei deputati di questa sera, che sarà gestita dal capogruppo alla Camera Davide Crippa. Difficile la presenza di Crimi, assente anche ad una videocall organizzata questa mattina dai senatori pentastellati.

Nel frattempo, alla Camera si discute già della possibile scissione: da una parte chi resta nel M5S con Grillo, dall’altra chi andrebbe con l’ex premier. “Beppe ha esagerato”, è il commento di chi vedeva in Conte una risorsa imprescindibile per il rilancio del Movimento.

“Il fatto che non si possa votare su Rousseau è semplicemente falso, non c’è una diffida da parte del Garante della Privacy rispetto alla piattaforma”, sottolinea invece un altro deputato.

Alla Camera, non tutti stanno dalla parte di Conte

E, soprattutto alla Camera, non tutti stanno dalla parte di Conte. “Non ci ha mai coinvolto, come sulle alleanze in Calabria, chi ha scelto Ventura? Di certo io non la sosterrò”, attacca una parlamentare calabrese.

Allora, i big. I più rappresentativi si nascondono, sperando in una ricomposizione dell’ultimo minuto. Solo Di Battista chiede di contarsi sulla partecipazione al governo, ma sembra più una fuga in avanti. Lui vuole uscire ma non sembra aver chiaro che è Grillo il più filogovernista tra i contendenti.

Crimi e Cancelleri non vogliono restare

Oggi, quando la lacerazione brucia e la scissione è dietro l’angolo, solo il reggente Crimi dice che non sa se può restare nel Movimento a queste condizioni. Con lui, il sottosegretario ai Trasporti Giancarlo Cancelleri (“mi sto interrogando sul fatto che io possa farne parte”).

Un espulso come Nicola Morra non lo dice ma sta con Grillo, perché il Movimento non è nato per farsi dirigere “da un uomo solo al comando”. Che poi uno penserebbe all’Elevato, e invece sta parlando del cesarismo di Conte. Dice anche che la sua espulsione non è stata “formalmente perfezionata”, vuole rientrare cogliendo l’occasione della porta aperta dal Fondatore.

Con Conte sta la Appendino che invece è dispiaciuta per l'”occasione persa”, cioè l’aver affossato un leader come l’avvocato del popolo. 

Stasera ne sapremo di più, Conte è tornato dal tennis forse con le idee più chiare, parlerà a ore, i parlamentari pendono dalle sue labbra prima dell’assemblea di stasera. Ci sono quelli alla scadenza dei due mandati, quelli che al Governo ci stanno bene, quelli che non sanno da che parte voltarsi, quelli che non si arrendono all’evidenza. 

L’ex al veleno Gianluigi Paragone non si stupisce, dice che Conte e Grillo litigano sul nulla. Sarà, ma questo nulla in Parlamento ingombra parecchio. E sulle sue spoglie elettorali si dovrà pur ragionare.