Convenzione, contesa Pdl-Pd. Anche Fassina: “No Berlusconi presidente”

Pubblicato il 3 Maggio 2013 - 15:37| Aggiornato il 8 Marzo 2023 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Berlusconi presidente della Convenzione? Ossia di quell’organo che dovrebbe, in tempi non proprio brevi, approntare la riforma della Costituzione? Il Pd non ci sta, lo dice chiaramente Stefano Fassina, ora ufficialmente membro del governo vista la recente nomina a viceministro: “Dobbiamo trovare una figura in grado di dare garanzie a tutte le forze politiche rappresentate in Parlamento e temo che il senatore Berlusconi non sia fra questi”. Anche Matteo Renzi aveva detto il suo no: “Ora non esageriamo, un conto è fare un governo con il Pdl perchè non ci sono alternative, altro è dare la Convenzione a Berlusconi”.

Il Pdl però ci spera:  “Non condividiamo alcune osservazioni di Violante sulla Convenzione”, ha detto Fabrizio Cicchitto, secondo cui “in primo luogo la Convenzione, per essere politicamente incisiva e significativa, deve essere composta in larga parte da parlamentari, altrimenti rischia di risolversi in un esercizio accademico. In secondo luogo la presidenza della Convenzione deve essere attribuita a un’autorevole personalità del centrodestra anche perché tutte le cariche di rilievo politico istituzionale sono state ricoperte da esponenti della sinistra e addirittura, per quello che riguarda la presidenza della Camera, da un esponente della formazione di sinistra”.