Coronavirus, Boccia: “Sarà un autunno duro. L’ondata era prevedibile”
Pubblicato il 19 Settembre 2020 - 09:36 OLTRE 6 MESI FA

Coronavirus, Boccia: “Sarà un autunno duro. L’ondata era prevedibile” (foto Ansa)
Coronavirus, Boccia: “Sarà un autunno duro. L’ondata era prevedibile”.
“Coronavirus? Sappiamo di andare incontro a un autunno duro. Il lavoro congiunto con le Regioni ci ha fatto rafforzare le reti sanitarie. L’ondata era prevedibile perché quando si torna alla vita a pieno regime il virus circola, ma se tutti rispettano le regole reggeremo, grazie alle reti sanitarie e ai comportamenti di ciascuno”.
Intervistato dal Corriere della Sera, il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia spiega: “Noi non abbiamo mai abbassato la guardia; ci siamo sempre fatti guidare da rigore e prudenza”.
“Non abbiamo problemi di tamponi, né di mascherine perché le produciamo in Italia – osserva -.
Le linee guida nazionali vengono rispettate in 19 regioni anche con ottimi risultati, poi la ventesima scrive norme che creano caos. Questo è un errore, deve chiedere l’intervento della Protezione civile”.
Sulla Sardegna:
“È chiaro che la leale collaborazione non c’è stata, tanto che il Tar ha accolto l’impugnativa del governo sui test”.
Mentre sul Piemonte: “aveva sottoscritto linee guida condivise. Non è che a scuola non vogliono misurare la febbre ma devi dargli i termoscanner”.
E allora “se una regione fa di testa propria l’impugnazione delle ordinanze resta un’arma, anche a tutela delle altre 19. Il compito del governo è coordinare il tavolo, altrimenti è una Babele”.
Sugli stadi “aspettiamo le valutazioni tecniche e poi anche su questo troveremo soluzioni condivise”.
“Un lockdown nazionale è da escludere, mentre interventi mirati sui territori sono sempre possibili, in base alla situazione epidemiologica – rileva – ma al momento non vedo situazioni a rischio”.
Sul voto alle Regionali e le ripercussioni sul governo “non faccio previsioni, dico solo che veniamo dall’anno più difficile della storia recente del Paese e non avere accanto a noi in campagna elettorale gli altri partiti della maggioranza di governo non è stata una grande mossa”. (Fonte: Il Corriere della Sera).