Coronavirus, Conte all’Europa: “Evitare errori tragici. L’inerzia consegnerebbe ai nostri figli un’economia devastata”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 28 Marzo 2020 - 08:33 OLTRE 6 MESI FA
Conte, Ansa

Coronavirus, Conte all’Europa: “Evitare errori tragici. L’inerzia consegnerebbe ai nostri figli un’economia devastata” (foto Ansa)

ROMA – Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, in una intervista al Sole 24 Ore, il giorno dopo il consiglio europeo e lo scontro duro con Angela Merkel esorta l’Europa tutta a “non compiere errori tragici” e avverte che “l’intero edificio europeo rischia di perdere la sua ragion d’essere”.

“L’Italia andrebbe avanti lo stesso. Viceversa “l’inerzia – dice il premier – consegnerebbe ai nostri figli il costo immenso di un’economia devastata”.

“Non stiamo proponendo forme di mutualizzazione del debito – chiarisce quindi Conte -. Il nostro sforzo di bilancio arriverà a 50 miliardi”.

Conte illustra la proposta italiana all’Europa: un piano straordinario di ricostruzione che sia all’altezza almeno di quello di americani e cinesi, e uno European Recovery Bond, vale a dire uno strumento di debito comune europeo che ci permetta di ricostruire il tessuto economico-sociale del Vecchio continente. Esprime invece la netta opposizione a quei colleghi europei che hanno riproposto il Mes. Conte conferma anche che con il decreto legge di aprile “il nostro sforzo complessivo di bilancio arriverà a una soglia ben superiore ai 50 miliardi” (comprendendo i 25 già varati).

“Metteremo in campo – fa sapere – un sostegno senza precedenti ai finanziamenti per la nostra economia, pari a quello offerto dai pacchetti di politiche più ambiziosi approvati in questi giorni in Europa”.

“Più che un litigio – spiega a proposito del confronto con Merkel – è stato un confronto duro e franco, perché stiamo vivendo un’emergenza che sta mietendo un alto numero di vittime tra i nostri cittadini e sta producendo una severa recessione economica. Io rappresento una comunità nazionale fortemente sofferente e non posso permettere tergiversazioni. In Italia, ma anche negli altri Stati membri, siamo costretti a operare scelte tragiche. Dobbiamo evitare di compiere in Europa errori tragici. Se l’Europa non dovesse dimostrarsi all’altezza di questa sfida epocale, l’intero edificio europeo rischia di perdere, agli occhi dei nostri stessi cittadini, la sua ragion d’essere”.

“Ai colleghi che ragionavano di Mes – continua -, ho replicato che non v’è ragione di affannarsi, perché non è di questo che adesso abbiamo bisogno. Il Mes è uno strumento costruito per prestare soccorso a singoli Stati membri che attraversano tensioni finanziarie ricollegate a shock asimmetrici. Il coronavirus sta invece causando uno shock simmetrico, con l’effetto di deprimere, in modo sincrono e completamente inatteso, i nostri sistemi economici e sociali”.

Fonte: Il Sole 24 Ore.