Corrado Passera in politica? “Se cambiano le regole…”

Pubblicato il 5 Maggio 2013 - 09:34| Aggiornato il 10 Marzo 2023 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Corrado Passera medita di buttarsi in politica. Intervistato da Antonella Baccaro sul Corriere della Sera, l’ex ministro dello Sviluppo Economico ha detto che in futuro potrebbe pensare seriamente a una candidatura.

Ecco le sue parole: ”Diciotto mesi fa ho fatto un cambio di vita radicale. Rifarei tutto. In questi mesi ho avuto la conferma che ci sono molte cose che potrei realizzare, mettendo la mia esperienza al servizio del Paese”.

Prerogative fondamentali per Passera: ”In una competizione con regole adeguatamente innovate, valuterei di esserci. Condizioni irrinunciabili: un programma coraggioso per realizzare un vero progetto-Paese e compagni di viaggio che credano nell’Italia e la amino”.

Passera spiega che di non aver corso con Scelta civica alle scorse elezioni perche’ ”non era il progetto radicalmente riformista di cui il Paese ha bisogno: non si puo’ ambire a fare una cosa nuova mettendo insieme pezzi vecchi”.

Poi parla di Beppe Grillo: ”Ha potuto godere del monopolio della novita’ e della disaffezione dalla politica. Trovo la sua proposta spesso populista e poco costruttiva”.

Parlando dell’attuale governo, ”ringraziamo Napolitano e Letta per aver fatto l’unico governo possibile”. Tuttavia, dichiara, ”sono scettico che partiti cosi’ diversi e avversari possano lavorare insieme a lungo. Capiremo entro 3-6 mesi,quanto spirito di servizio ci sia in effetti nei partiti”.

Il governo Monti ha subito ”pregiudizi”, ma ”qualche carenza di comunicazione c’e’ stata”, ammette Passera. ”I meccanismi politico-partitici, specie in fase elettorale, fagocitano in tempi record e in modo strumentale i risultati piu’ significativi. Il governo Monti ha evitato il tracollo e il commissariamento, blindato i conti, ridato credibilita’ internazionale al Paese”.

Adesso, prosegue Passera, ”sarebbero sbagliati stravolgimenti che mettessero a rischio la credibilita’ acquisita. Affinamenti sono possibili: per l’Imu serve maggiore progressivita’. Nel lavoro l’apprendistato con pochi interventi di semplificazione e incentivazione puo’ diventare un formidabile strumento di inserimento”.