Cosentino, il Gip: “I Casalesi gli davano i voti, lui curava i loro affari”

Pubblicato il 10 Novembre 2009 - 17:25 OLTRE 6 MESI FA

Nicola Cosentino «contribuiva, sin dagli anni ’90 a rafforzare vertici e attività del gruppo camorrista facente capo alle famiglie di Bidognetti e Schiavone». È quanto si afferma, tra l’altro, nel capo di imputazione per concorso esterno in associazione mafiosa emesso dal gip Raffaele Piccirillo nei confronti del sottosegretario all’Economia e coordinatore regionale del Pdl.

L’ordinanza di custodia cautelare in carcere, che si compone di 351 pagine, è stata trasmessa alla Camera per l’autorizzazione all’esecuzione. Da tale sodalizio Consentino «riceveva puntuale sostegno elettorale in occasione alle elezioni a cui partecipava quale candidato diventando consigliere provinciale di Caserta nel 1990, consigliere regionale della Campania nel 1995, deputato per la lista Forza Italia nel 1996 e, quindi, assumendo gli incarichi politici prima di vice coordinatore e poi di coordinatore del partito di Forza Italia in Campania, anche dopo aver terminato il mandato parlamentare del 2001».

Cosentino avrebbe in particolare «garantito il permanere dei rapporti tra imprenditoria mafiosa, amministrazioni pubbliche e comunali».

Nel capo di imputazione si fa riferimento, inoltre, a «indebite pressioni nei confronti di enti prefettizi per incidere, come nel caso della Eco4 spa (società che operava nel settore dei rifiuti, ndr) nelle procedure dirette al rilascio delle certificazioni antimafia». Cosentino è anche accusato di aver cerato e cogestito «monopoli d’impresa, quali l’Eco4 spa nella quale Cosentino esercitava, in posizioni sovraordinata a Giuseppe Vitiello, Michele Orsi (ucciso poi in un agguato di camorra, ndr), e Sergio Orsi, il reale potere direttivo e di gestione, così consentendo lo stabile reimpiego dei proventi illeciti, sfruttando delle attività di impresa per scopi elettorali, anche mediante l’assunzione di personale e per diverse utilità».