Cosentino: “Non ho parenti mafiosi. Se mi condannano, lascio”

Pubblicato il 12 Gennaio 2012 - 09:08 OLTRE 6 MESI FA

ROMA, 12 GEN – Si sente al centro di una forzatura “enorme”, dice di non avere “parenti mafiosi” e aggiunge che “certamente non mi dimetterò da coordinatore campano del Pdl”, ma ”se dovessi venire considerato colpevole, almeno da un giudice naturale del tribunale, non esitero’ a fare un passo indietro e a scomparire dalla politica”: Nicola Cosentino nel giorno della decisione di Montecitorio sul suo arresto, per cui il Pdl chiede il voto segreto, parla a Canale 5. Uno dei magistrati “che mi ha indagato è nella giunta De Magistris a Napoli”, accusa

”Contro di me e’ stata fatta una forzatura enorme”. ”Sono accusato solo da una parte che non mi ha nemmeno voluto interrogare per molto tempo. Vorrei essere giudicato almeno in primo grado prima di andare in carcere”. ”Io sono nominato parlamentare dal ’96. E mi si contesta il voto di scambio. Sarei stato votato cioe’ da ambienti criminali. Ma se dal ’96 sono parlamentare e non mi confronto piu’ con il sistema della preferenza, quale interesse avrei avuto io?”, osserva Cosentino. Il coordinatore del Pdl campano, sul quale l’aula di Montecitorio dovra’ pronunciarsi stamattina a proposito della richiesta di arresto nei suoi confronti, aggiunge: ”Ma io tutte queste cose vorrei spiegarle e farle valere nell’ambito di un tribunale che potra’ decidere”

”Sono tutte fantasie costruite da certa stampa. In un comune piccolo ci sono parentele tra tutti. Ma io non ho alcuna parentela diretta con nessuno. Sono sempre stato all’opposizione e non ho mai potuto favorire interessi criminali”.

E ancora: ”Ho incontrato Berlusconi e mi ha detto di stare sereno. Io gli ho detto che sono sereno e tranquillo. Non ho mai fatto male e paura non ho”. ”Sono sereno e tranquillo. Confido molto sul fatto che i deputati si siano letti, tutti, le carte dei magistrati”.

”Qualche anno fa il Parlamento disse no ad una precedente ordinanza di arresto basata sulle dichiarazione dei pentiti. Si vuole riscrivere la mia storia personale e politica attraverso pentiti che hanno da farsi perdonare ergastoli e delitti infami”. E ancora: ”Ho chiesto di essere processato – prosegue Cosentino – sono a processo perche’ ho chiesto io di venire giudicato dal tribunale. Stiamo facendo udienze per accertare finalmente la verita’, non ho potuto difendermi fino ad ora perche’ la Procura me lo ha negato, aspettiamo che il giudice naturale decida su queste accuse infamanti”. ”Solo dopo – sottolinea il parlamentare – si potra’ condannare il cittadino ed il parlamentare Cosentino”. ”In uno Stato di diritto – conclude – vale sempre la presunzione di innocenza fino alla condanna definitiva. Contro di me, sembra valere solo la presunzione di colpevolezza. Se verro’ condannato da un giudice di merito, al termine di un vero processo non esitero’ a fare un passo indietro e a scomparire dalla politica”