Cosentino a processo: “Voglio fare in fretta”. E arriva il rinvio al 18 aprile

Pubblicato il 10 Marzo 2011 - 19:50 OLTRE 6 MESI FA

Nicola Cosentino

SANTA MARIA CAPUA VETERE (CASERTA) – Arriva puntuale all’appuntamento con i giudici perché, spiega, vuole chiudere il più in fretta possibile con questa vicenda e soprattutto perché è convinto che ne uscirà senza macchie. Si mostra sereno e ottimista Nicola Cosentino quando affronta taccuini e telecamere del plotone di cronisti che lo attendono davanti al Palazzo di Giustizia di Santa Maria Capua Vetere dove è fissata la prima udienza del processo che lo vede imputato di concorso esterno in associazione camorristica per presunte collusioni con il clan dei Casalesi.

La linea di difesa del parlamentare e coordinatore del Pdl campano, accompagnato dagli avvocati Stefano Montone e Agostino De Caro, appare interamente racchiusa nelle dichiarazioni rilasciate prima di entrare in aula: non mi sento un perseguitato, ho fiducia nei giudici anche perché per la prima volta sarò ascoltato, richiesta che non mi è stata mai accordata dai pm.

Non manca da parte dell’ex sottosegretario all’Economia qualche stoccata ad altri ”imputati eccellenti” , i quali, contrariamente a lui che ha scelto il rito immediato, ricorrerebbero alle lungaggini procedurali per rallentare l’andamento dei processi. Quella di oggi è stata un’udienza-lampo, chiusa dopo poche battute e rinviata al 18 aprile. Si sarebbero dovute affrontare le questioni preliminari ma non è stato possibile per un intoppo procedurale, ovvero la mancata notifica dell’avviso all’avvocatura dello Stato.

Tra le parti offese risulta indicata infatti, oltre alla Fibe (società che opera nel settore dello smaltimento dei rifiuti), anche la presidenza del Consiglio dei ministri ma finora non risulta che l’avvocato dello Stato abbia ricevuto l’informazione sulla fissazione del processo. Il Tribunale, presieduto da Giampaolo Guglielmo, provvederà entro 20 giorni a notificare un nuovo avviso. L’intenzione di costituirsi parte civile è stata manifestata al momento dalla Fibe e dal partito Sinistra ecologia e libertà.

Numerose sono state le richieste formulate da organi di informazione per le riprese radiofoniche, fotografiche e televisive. Tra le emittenti che seguiranno il dibattimento figura anche la Bbc. Alle riprese non si sono opposti né i pm Alessandro Milita e Giuseppe Narducci né i legali di Cosentino, rimettendosi tutti alle decisioni del tribunale che dovrebbe dare sicuramente il suo assenso, anche in considerazione della rilevanza pubblica del dibattimento.

Gli avvocati si sono limitati a invitare i giudici a contemperare le esigenze di informazione con quelle della privacy, con particolare riguardo ai testimoni. Prima di entrare in aula, Cosentino ha sorriso a fotografi e operatori che lo circondavano: ”Che non avete mai fotografato un boss?”. In attesa di rispondere alle domande dei magistrati, il parlamentare non ha dribblato quelle dei cronisti. La direzione antimafia – gli è stato chiesto – afferma che ha ostacolato la gestione del ciclo di rifiuti in Campania.

”Questo lo vedremo davanti al giudice naturale – ha detto – vedremo come sono andate esattamente le cose. Sembra paradossale che chi per vent’anni è stato all’opposizione debba rispondere di reati cosi’ infamanti mentre chi ha prodotto questo sistema utilizza ancora scorciatoie per evitare un giudizio”. Ha qualcosa da rimproverarsi? ”Dal punto di vista della mia condotta comportamentale assolutamente no. Politicamente, penso che ho fatto vincere troppo il centrodestra”. Ha sentito Berlusconi? ”No, ognuno gestisce secondo le proprie valutazioni”. ”Sono sicuro e tranquillo, dimostrero’ l’infondatezza dell’impostazione accusatoria. Ho chiesto il giudizio immediato sottraendomi alle lungaggini dell’udienza preliminare: tanti imputati eccellenti invece parcheggiano li’ le loro icende. La mia condotta e’ stata cristallina”.

L’inchiesta si fonda su numerose intercettazioni. ”Per quanto mi riguarda possono anche utilizzarle, da quelle conversazioni non emerge assolutamente niente. Fino ad oggi c’e’ stato un processo mediatico, finalmente avremo un processo vero, ci sarà un giudice terzo che valutera’ le argomentazioni di accusa e difesa”. Questo processo rappresenta una macchia sul Pdl? ”Assolutamente no, e perche’? E’ stata una macchia Bassolino indagato in tanti processi?”.