Costa: “Sparare al ladro in casa si può, se ci sono bambini”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 11 Marzo 2016 - 10:15 OLTRE 6 MESI FA
Costa: "Sparare al ladro in casa si può, se ci sono bambini"

Costa: “Sparare al ladro in casa si può, se ci sono bambini”

ROMA – Costa: “Sparare al ladro in casa si può, se ci sono bambini”. Mentre alla Camera è rinviata la discussione finale sui casi che circoscrivono la legittima difesa dentro casa per lo scontro Lega (che aveva presentato la legge) e Pd (che ha stravolto il disegno di legge), il ministro della Famiglia Enrico Costa (Ap) apre alla possibilità di sparare al ladro “se in casa ci sono dei bambini”. Oppure se la famiglia è stata già aggredita e c’è una diversa percezione del pericolo.

Ex sottosegretario alla Giustizia, Costa ha studiato i dossier relativi ai crimini in Italia, trovando conforto alla necessità di introdurre modifiche alla legittima difesa: diminuiscono i furti ma aumentano le rapine nelle abitazioni, come ha spiegato nella sua intervista rilasciata al Corriere della Sera.

“Io non voglio mica il Far West. Non ho neanche il porto d’armi. E per nulla al mondo diventerei un guerrafondaio, al massimo posso agitare l’ombrello contro chi mi attacca… Ma sono un papà. E capisco bene come in questi anni la percezione del pericolo sia cambiata per un capo famiglia che, suo malgrado, si trovi in stato di forte emotività a dover difendere i propri cari da un’aggressione, in casa. Per questo dico che la legge in discussione alla Camera va migliorata, circoscrivendo le condizioni soggettive in cui va sempre riconosciuta la legitima difesa. E tra queste, certamente, c’è la “minorata difesa” dovuta alla presenza in casa dei bambini”. (Enrico Costa, intervista a Dino Martirano, Corriere della Sera)

La proposta, nonostante l’asprezza dello scontro maggioranza-opposizione, sembra andare incontro alle richieste della Lega per cui, come esposto anche in magliette di propaganda, “la difesa è sempre legittima”. Del resto, lo scontro tra Pd e Lega sul ddl si produce ormai da giorni, ovvero da quando, con un emendamento in commissione Giustizia, i Dem hanno riscritto la proposta di legge presentata dal Carroccio inducendo alle dimissioni il relatore – divenuto poi di minoranza – Nicola Molteni.

Da lì in poi, tra Dem e leghisti è stato un susseguirsi di polemiche. Fino ad oggi, quando il Pd, per evitare che “le sceneggiate in Aula si prolungassero all’infinito”, ha chiesto il rinvio, passato (con Ap e Sel favorevoli) con uno scarto di 218 voti a favore. Cosa risponde Costa alla contestazione che propone proprio quel che la Lega vuole e sul monopolio della violenza esercitabile solo dallo Stato?

Un momento. La Lega sostiene la presunzione assoluta di legittima difesa se l’aggressione è in casa. La mia proposta, invece, tende proprio ad arginare le derive demagogiche che teorizzano di poter sparare anche a chi scavalca il muro di un giardino […] Rispondo citando il procuratore Carlo Nordio: “Qual è il limite della legittima difesa? No, la domanda non è questa. È un’altra: fino a che punto lo Stato ha diritto di punire un cittadino che si è difeso da un’aggressione che lo Stato non ha saputo impedire?”. (Enrico Costa, intervista a Dino Martirano, Corriere della Sera)