Covid di maggio Italia riapre. Grazie a vaccini, estate e sere a casa. Rischio: pandemia ri-finita

di Lucio Fero
Pubblicato il 18 Maggio 2021 - 09:11 OLTRE 6 MESI FA
Covid di maggio Italia riapre. Grazie a vaccini, estate e sere a casa. Rischio: pandemia ri-finita

Covid di maggio Italia riapre. Grazie a vaccini, estate e sere a casa. Rischio: pandemia ri-finita (Foto d’archivio Ansa)

Covid di maggio: contagi ancora migliaia, tamponi positivi ancora al 2/3 per cento. Ancora tanto ma in calo. E in calo netto il numero dei ricoverati nei reparti Covid e il numero dei ricoverati in terapia intensiva. Quindi riaprire si può e si deve. E infatti si fa.

Covid: otto tappe tra maggio e giugno

Da domani coprifuoco alle 23 e non alle 22. Dal 7 giugno a casa a mezzanotte. Dal 21 giugno coprifuoco addio del tutto. Dal primo giugno caffè al banco del bar e ristoranti che ci si può mangiare anche all’interno. E nel frattempo già negozi riaperti nei centri commerciali (dal prossimo week-end), matrimoni festosi dal 15 giugno…Otto tappe che portano tra maggio e giugno ad una collettiva vita pubblica sostanzialmente senza limitazioni che non sia quella della prudenza.

Grazie ai vaccini, estate e sere a casa

Non succede perché fa caldo (peraltro neanche troppo). Così come l’anno scorso non era successo perché arrivava il caldo. L’anno scorso due mesi di lockdown vero furono la causa diretta delle centinaia di contagi (solo centinaia) con cui si sbarcò nell’estate. Quest’anno niente lockdown, c’è stato quello che chiamiamo coprifuoco, misura molto più tenue. L’Italia di maggio-giugno riapre alla gente in giro di sera perché in giro c’è molta più gente vaccinata.

E perché l’estate che nulla fa al virus (non suda, non fa ferie) favorisce ed esige turismo e vacanze. E turismo e vacanze ovviamente non tollerano coprifuoco, di coprifuoco soffocherebbero. E l’Italia riapre anche grazie alle sere a casa obbligate che abbiamo chiamato coprifuoco. Si trattava di limitare al massimo i contatti tra le persone, tenerle a casa di sera era la via obbligata, non vero e proprio coprifuoco ma rendere per così dire inutile e senza meta l’uscire di casa.

E’ servito, è stato utile il coprifuoco. Non era prorogabile per molti motivi, non ultimo quello che cominciava a svanire nella pratica dei comportamenti quotidiani.

Bentornate libertà: caffè al bancone, matrimoni, ristoranti al chiuso

Ok, tutto relativamente bene. Bentornato al caffè al banco, alla festa di matrimonio, alle sale interne dei ristoranti…E ai parchi tematici e ai negozi nei centri commerciali e alla gente in giro la sera a farsi un gelato o quel che le pare. Meglio, molto meglio così. Anche se ancora meglio un caffè al banco del bar, se a quel banco sono in cinque o sei tutti insieme, anche dopo. Dopo che i 5 o 6 sono diventati uno o due. Bentornate libertà, meglio saperle usare le ritornate libertà.

Un rischio, grosso: la ri-finita pandemia

C’è un rischio, anzi un pericolo. Una variante? No, una costante. Non una variante del virus ma una costante della propaganda politica e soprattutto della pressione sociale. Il pericolo della pandemia ri-finita. Lo si coglie nel lamento ad esempio delle discoteche o delle piscine al chiuso e nella richiesta degli albergatori di non avere otto tappe ma un solo giorno delle riaperture per tutti…Il rischio grosso, anzi il pericolo ha il suo pilastro, anzi il suo ariete nell’argomento falso per cui un protocollo d’uso e ovunque e comunque non c’è più possibile contagio.

Questa dell’abbiamo un protocollo e quindi fateci fare è una argomentazione al tempo stesso saccente e petulante. E sono le parole, il testo della colonna sonora che canta la canzone della pandemia ri-finita. Finita una seconda volta. Anche lo scorso anno la canzone della pandemia finita l’abbiamo volentieri intonata e cantata tutti. Non era finita allora e non è finita neanche adesso, possiamo controllarla, perfino bastonarla e imprigionarla. Alla sola condizione di non pensarla ri-finita ed aiutarla così ad evadere dal recinto vaccini-estate-misure anti contagio.