Covid, Lombardia delle inefficienze. Vaccinazioni: lo strano caso delle 7 Regioni a guida Lega tutte sotto media

di Lucio Fero
Pubblicato il 23 Marzo 2021 - 09:55 OLTRE 6 MESI FA
Covid, Lombardia delle inefficienze. Vaccinazioni: lo strano caso delle 7 Regioni a guida Lega tutte sotto media

Covid, Lombardia delle inefficienze. Vaccinazioni: lo strano caso delle 7 Regioni a guida Lega tutte sotto media FOTO ANSA

Covid, uno strano caso Lombardia e non solo. Non clinico e neanche pandemico. Lo strano caso è quello di sette Regioni, tutte a guida Lega, che sono tutte sotto la media nazionale delle vaccinazioni effettuate. Ovviamente non c’è opposizione leghista alla vaccinazione, ovviamente la Lega dove governa vorrebbe vaccinare il più che si può al più presto che si può. Ma in sette Regioni sette dalla Lega governate non riescono a tenere il passo, peraltro non velocissimo, della media nazionale delle vaccinazioni. Una volta è circostanza fortuita, due volte due circostanze fortuite, tre volte è coincidenza da in quadrare nel contesto…Sette volte indica che è una strano caso.

Selezione a rovescio, vale anche per la Lega

Che forse ha una spiegazione semplice: il personale politico amministrativo designato, scelto e messo all’opera nelle suddette Regioni è di scarsa o tenue capacità e preparazione professionale. Almeno di fronte alla vaccinazione di massa il mito della Lega culla e fabbrica di buoni amministratori si è dimostrato appunto un mito. La società civile che si fa ceto politico, anche sotto la bandiera della Lega, mostra la sua scarsa fibra e la sua prerogativa del “fare” è abilità e attitudine millantata. La selezioni al rovescio che da almeno un quarto di secolo affligge e caratterizza la formazione del ceto politico amministrativo che marcia con e dietro e dentro i partiti vale anche per la Lega. Selezione a rovescio, non i migliori. Vale anche per la Lega.

Il caso Lombardia non è strano, è proprio un caso a parte

Lombardia, inizio della pandemia. E’ in Lombardia che parte l’indicazione di ricoverare, accogliere i primi, ma già debordanti rispetto agli ospedali, pazienti Covid anche nelle Rsa. Sarà una strage di anziani. E’ in Lombardia che arrivano camici prima ordinati e pagati dalla Regione e poi di corsa trasformati in donazione perché non faceva bello che Regione comprasse dall’azienda in parte proprietà della moglie del Governatore Fontana. Fontana che, niente meno, risarcirà il cognato del mancato affare. E’ in Lombardia che la stessa centrale acquisti della Regione riuscirà in autunno a pagare di più le dosi ma a non ottenere in tempo le suddette dosi per la vaccinazione anti influenza.

E’ in Lombardia che per mesi l’assessore Gallera (poi rimosso dalla sua stessa maggioranza) spiega che la Lombardia è il modello di successo anti pandemia. Infatti da un anno è in testa alle tremende classifiche di contagi, ricoveri e decessi e in coda alle classifiche per vaccinazioni. Anche quella anti Covid va lenta in Lombardia. Hanno chiamato la Moratti che si è subito segnalata per aver sostenuto che vaccinare un lombardo vale economicamente di più che vaccinare uno qualsiasi di qualsiasi Regione: Hanno chiamato Bertolaso che già dichiara che non ne può più e che lui in fondo non è quello che comanda.

Aria figlia di nessuno

Salvini tuona: chi sbaglia paga! Già, ma chi è questo chi? Aria la società ad hoc creata per gli acquisti e la tecnologia sanitaria della Regione, quella che non riesce neanche a mandare gli sms, quella che hanno dovuto decapitare per acclarata incapacità…Aria è una creazione, una creatura della Lega in Lombardia, un esempio della capacità amministrativa leghista secondo progetto, proclama e parole della Lega in Lombardia. Ora Aria sembra sia figlia di nessuno, ma non lo è. Lombardia delle inefficienze, inefficienze a catena. Lombardia del fare ma del fare malamente. Non ce lo aspettavamo.