Pareggio di bilancio in Costituzione. Ma il diktat è arrivato da Francoforte

Pubblicato il 5 Agosto 2011 - 19:01 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – C’era molta attesa per la conferenza stampa in cui Silvio Berlusconi e Giulio Tremonti hanno annunciato l’inserimento nella Costituzione del pareggio di bilancio. Ma l’impressione è che il ministro dell’Economia non abbia fatto altro che obbedire ad un diktat giunto da Francoforte (sede della Banca Centrale Europea): non è infatti un mistero che l’Europa (e in particolare la Germania) abbiano posto questa condizione al governo italiano, preoccupati dalla situazione del nostro Paese nel lungo periodo.

Infatti la manovra, è il ragionamento fatto dai tedeschi, può arginare gli effetti del deficit nel breve periodo, ma quello che preoccupa oggi i mercati è ciò che potrebbe accadere nei prossimi anni: non è un caso che lo spread italiano sia deficitario sui titoli di Stato decennali. Mettendo la parità di bilancio in Costituzione, vengono fissati dei paletti anche per i governi a venire, che si troverebbero nella condizione di essere obbligati a raggiungere questo obiettivo. L’idea che il centro decisionale sia Francoforte, e non Roma, è dato anche dal fatto che alcuni giornalisti americani siano stati mandati in Germania e non in Italia a seguire l’evolversi della situazione.

Al termine di una settimana da incubo per le borse europee, Silvio Berlusconi e Giulio Tremonti hanno tenuto una conferenza stampa unitaria, segno (almeno apparente) che in questo momento è necessario remare nella stessa direzione, senza le diatribe e le frizioni che ne hanno minato il rapporto nell’ultimissimo periodo. I due hanno annunciato congiuntamente che il pareggio del bilancio entro il 2013 è il prossimo obiettivo a breve termine del governo per terminare di arginare la crisi finanziaria dell’Italia.

Ecco cosa ha detto il premier in apertura di conferenza stampa: “Lavoreremo da subito attraverso il parlamento per introdurre in Costituzione il principio dell’equilibrio di bilancio”. Berlusconi ha aggiunto che tra le misure che il governo intende accelerare per fronteggiare la crisi c’è anche la revisione della Costituzione sulla libertà di impresa.

Tremonti ha confermato subito che la Camera resterà aperta la prossima settimana per il confronto in Commissione sull’introduzione del vincolo del pareggio nella Costituzione. Il ministro dell’Economia ha spiegato che il governo opererà su 4 “pilastri”, due di finanza pubblica (pareggio di bilancio in Costituzione e anticipato al 2013) e due di crescita e sviluppo (riforma del mercato del lavoro e modifica dell’ articolo 41 della Costituzione, quello sulla libertà di impresa : “tutto è libero tranne ciò che è espressamente vietato dalle leggi”).

Tremonti ha anche sottolineato che un altro problema da risolvere al più presto per far rientrare liquidi nelle casse statali è quello dei falsi invalidi: “Approvare in tempi rapidi la delega assistenziale. Si tratta di garantire cio’ che si puo’ dare a chi ha bisogno e intervenire sul problema dei falsi invalidi”. Se ci sara’ l’approvazione delle delega ”potra’ essere fatta anche la riforma fiscale a saldi invariati”.

Berlusconi ha riferito tra le altre cose di una telefonata con il presidente Obama fissata in serata e di una imminente convocazione del G7.