Napolitano: indignati per corruzione e squallide consorterie, si intervenga senza reticenza

Pubblicato il 23 Luglio 2010 - 11:17 OLTRE 6 MESI FA

Giorgio Napolitano

Una vena di ottimismo sullo stato della crisi e tanti richiami: sulla corruzione, sulla disoccupazione giovanile, sulla mancanza di un ministro dello Sviluppo Economico. Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, è alla cerimonia del ventaglio in Quirinale e affronta i temi caldi di questi ultimi tempi. Uno prima di tutti gli altri: “La corruzione ci indigna, ma il Paese ha gli anticorpi”, dice.

Indignati per corruzione ”Ci indigna e allarma – avverte il Capo dello Stato – l’emergere di fatti di corruzione e trame inquinanti da parte di squallide consorterie, ma la nostra democrazia dispone di anticorpi : la reazione morale dei cittadini, i principi costituzionali, le leggi per applicare tali principi”.

”Si deve intervenire senza alcuna incertezza o reticenza – invita Napolitano – su ogni inquinamento o deviazione della vita pubblica o nei comportamenti di organi dello Stato ma senza cedere a nessun gioco al massacro tra le istituzioni e nelle istituzioni”.

P3: che squallore, magistratura vada a fondo. ”Per ora sicuramente vedo tanto squallore – prosegue Napolitano parlando della P3 – Poi vedremo cos’altro emergerà. Lo squallore è certo, l’importante è che si riesca a far fare alla magistratura il proprio lavoro fino in fondo per accertare fatti e responsabilità”.

I magistrati, per Napolitano, devono lavorare fino in fondo ”perche’ purtroppo, molto spesso, il riesplodere di notizie che riguardano le inchieste sulla stampa non aiuta il lavoro di questi stessi magistrati a cui si applaude”.

Ottimismo ma attenzione ai giovani. Il Capo dello Stato lancia un messaggio di ottimismo sulla situazione economica italiana: ”Occorre guardare avanti e misurarsi con le sfide del futuro – afferma – Nessun catastrofismo sulla situazione dell’Italia ma consapevole realismo nel valutare la situazione. Si sta risalendo la china da una crisi pesante”. Poi però ricorda: ”I problema dei giovani non impegnati nel mondo del lavoro o in quello dello studio e’ il problema numero uno dell’Italia”.

La manovra, spiega il presidente della Repubblica si colloca negli orientamenti definiti in sede europea ”e quindi di fronte alle esigenze di stabilizzazione finanziaria di consolidamento dei bilanci dei nostri Stati e insieme di crescita delle nostre economie”. Il capo dello Stato invita dunque a guardare avanti, alle sfide del futuro, ”al di la’ delle divergenze e delle tensioni manifestatesi sui contenuti del decreto che sta per essere convertito in legge e anche al fine di tenere aperta la ricerca di risposte a problemi e domande che non hanno trovato sbocco nel confronto finora svoltosi”. Napolitano invita pero’ a evitare catastrofismi e evidenzia che si sta manifestando una significativa ripresa della produzione industriale in particolar modo delle esportazioni e si sta confermando la vitalita’ del nostro sistema imprenditoriale”.

Imperativo è ridurre il debito pubblico. Al tema del ”confronto” relativo ai temi di politica economica, dice Napolitano, ”si collegano le problematiche di fondo gia’ in piena evidenza come quelle di una nuova visione del rigore e delle priorita’ di bilancio per lo Stato e le autonomie, quelle del federalismo fiscale e di una organica riforma del sistema tributario, senza mai trascurare, l’imperativo, per tutti di contribuire alla riduzione di un insostenibile debito pubblico”.

Parlando poi dei movimenti interni al governo e delle ipotesi di crisi istituzionale, Napolitano aggiunge: ”Non mi interessano scenari politici ipotetici di qualsiasi genere”. Napolitano auspica che il confronto sul futuro del paese si fondi ”su un’ampia condivisione degli obiettivi e delle linee di intervento”. ”Non c’e’ spazio – dice – per l’autosufficienza nè per la contrapposizione totale”.

A margine della cerimonia di consegna del Ventaglio da parte della stampa parlamentare, Napolitano e’ tornato a parlare della questione degli scenari politici futuri che si fanno ”ogni giorno” sui giornali. Rispondendo alla domanda di un cronista che gli chiedeva cosa significasse quella sua frase ”non mi interessano”, Napolitano ha risposto: ”Voi giornalisti, tutti i giorni passate il tempo a descrivere scenari e ipotesi sul futuro. Vi ho cortesemente informato che io di tutto questo non mi interesso”.

Tempo di esame in Aula non è mai sprecato. Nel caso di ”problemi particolarmente complessi”, dice Napolitano, il tempo che può richiedere ”l’esame di un provvedimento da parte delle Camere, anche attraverso laboriosi approfondimenti e ripensamenti, non deve considerarsi qualcosa di abnorme, uno spreco, un segno di disfunzione”.

Il presidente della Repubblica sottolinea che ”in tutti i paesi democratici” il procedimento legislativo ”implica una seria considerazione” e ”non sopporta chiusure pregiudiziali e rigidita’ sui testi proposti all’esame”. Certo, aggiunge, ”si può convenire e si conviene largamente” che in Italia vi è la ”necessità di garantire anche attraverso i regolamenti parlamentari maggiore certezza circa l’iter dei disegni di legge e i suoi tempi di durata e conclusione”.

Intercettazioni: bilanciare valori e diritti. Il Capo dello Stato affronta poi il tema delle intercettazioni: ”Occorre definire il miglior bilanciamento possibile tra i valori e diritti, tutti ugualmente riconosciuti in Costituzione. Questo e’ stato lo sforzo compiuto e ancora in atto a proposito della legge in materia di intercettazioni e non si puo’ che apprezzarlo dandone merito alla dialettica parlamentare”.

”Non deve dunque stupire – ha affermato Napolitano – che la definizione di una nuova legge in materia di intercettazioni, da lungo attesa, abbia richiesto un tempo non breve e un percorso faticoso, potremmo dire ‘per approssimazioni successive’ ”. Tra i valori che il ddl deve bilanciare, Napolitano richiama il valore della sicurezza ”da garantire con l’imperio della legge, colpendone ogni violazione attraverso la ricerca con i mezzi indispensabili degli indizi di reato”; il valore della liberta’ di stampa ”e ancora – aggiunge il Presidente della Repubblica – il valore della liberta’ di comunicazione tra le persone, il diritto al rispetto della riservatezza e della dignita’ delle persone”.

Si faccia ministro dello Sviluppo Economico. Nel discorso del Presidente della Repubblica non sono mancati i richiami, a cominciare dall’invito al governo a nominare il nuovo ministro dello Sviluppo Economico. ”L’istituzione governo – afferma il Cap0 dello Stato – non può ormai sottrarsi a decisioni dovute, come quello della nomina del titolare del ministero dello Sviluppo economico o del presidente di un importante organo di sorveglianza come la Consob”.

Servono riforme ben mirate. Nel ricordare la necessità di una ”ampia condivisione di scelte e riforme cruciali” che devono essere varate, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano cita anche quelle della Carta costituzionale sottolineando che gli eventuali ritocchi devono essere ”ben mirati”. Tra le ”riforme cruciali”, ha detto il capo dello Stato nel corso del suo intervento alla cerimonia di consegna del Ventaglio al Quirinale, vi sono ”certo anche le riforme istituzionali e modifiche ben mirate della Costituzione”.

Riforme che, ha aggiunto Napolitano, ”continuero’ a sollecitare senza arrendermi al pessimismo”. ”Peraltro – ha sottolineato – quella vigente e’ una Costituzione che non impedisce ma consente e promuove interventi di forte carica innovativa come quelli dettati dal titolo V, in special modo per il federalismo fiscale nel quadro di una rinnovata unita’ nazionale”.

Csm: certo su membri laici entro luglio. Nell’incontro che avro’ con ”gli uscenti e gli entranti” del Consiglio Superiore della Magistratura entro la fine del mese”, aggiunge Napolitano, sono ”certo” che il Parlamento stia per ”procedere alla dovuta elezione dei componenti laici”.

”Bisogna assolutamente tenere distinto – aggiunge Napolitano – il piano dell’elezione dei componenti laici da quello della scelta del nuovo vicepresidente. E’ una questione semplice e definita dalla Costituzione maggioranza e opposizione dovranno mettersi d’accordo per indicare i componenti laici. Ma il resto lo deve fare il nuovo Csm perche’ per eleggere il vicepresidente serve una maggioranza di due terzi del plenum e quindi e’ inevitabile che il vicepresidente debba essere scelto con il consenso e il voto dei componenti togati”.

Opposizione non rifugga dal confronto. ”Auspico che nel confronto – prosegue Napolitano – emergano anche visioni diverse rappresentative sul piano politico delle attuali forze di maggioranza e delle attuali forze di opposizione non sottraendosi queste ultime alla prova e alle responsabilita’ cui sono chiamate in un quadre di feconda competizione come quello che dovrebbe caratterizzare la democrazia del’alternanza”. Piu’ volte nel suo intervento il capo dello Stato ha richiamato la necessita’ di una ”ampia condivisione sui grandi obiettivi”.