Cristiano De Eccher, una vita a destra. E quel pensiero: “Abolire il reato di apologia di fascismo”

Pubblicato il 6 Aprile 2011 - 00:01 OLTRE 6 MESI FA

Cristiano De Eccher

TRENTO – Ardente militante e dirigente di destra a cavallo fra gli anni Sessanta e Settanta, negli anni caldi di Sociologia a Trento, insegnante di scienze in un istituto tecnico, infine, dagli anni Novanta, consigliere comunale e provinciale nel gruppo di An fino alla conquista del seggio senatoriale nel 2008, nelle file del Pdl.

E’ Cristiano de Eccher, protagonista del caso politico di martedì 5 aprile, per aver tentato di presentare al Senato una legge costituzionale per abolire il reato di “apologia di fascismo”.  Per de Eccher, 60anni nato a Bolzano ma residente a Calavino, paese del Trentino noto per il nobiliare castello di famiglia, la politica è stata sempre una passione e la destra una fede. Il giovane Cristiano, dopo il servizio militare fra i Granatieri di Sardegna, si fa subito conoscere come nome di punta degli ambienti di estrema destra del Trentino.

Fra le sue cariche quelle di responsabile triveneto di Avanguardia Nazionale, presidente della Giovane Italia e dirigente a livello provinciale e regionale del Movimento Sociale Italiano. Sono anni caldi per Trento su cui si appunta l’attenzione della magistratura che si occupa delle nascenti Brigate Rosse e del terrorismo di destra. La carriera politica di de Eccher prosegue nelle istituzioni: negli anni Novanta e’ consigliere comunale a Riva del Garda per tre mandati consecutivi.

Dal novembre 2003 è consigliere provinciale a Trento per Alleanza nazionale. Dal 2007 è presidente provinciale della Federazione di Trento di An. Una carriera politica coronata il 14 aprile 2008 con l’elezione a senatore per il Pdl nel collegio elettorale di Rovereto e Riva del Garda.