Crocetta azzera giunta, aperta la crisi in Sicilia

di Redazione Blitz
Pubblicato il 23 Ottobre 2014 - 01:27 OLTRE 6 MESI FA
Crocetta azzera giunta, aperta la crisi in Sicilia

Rosario Crocetta (Ansa)

PALERMO – Aperta la crisi politica in Sicilia. Come concordato con i ‘renziani’, il governatore Rosario Crocetta ha azzerato la giunta, firmando i decreti di revoca delle deleghe agli assessori dopo avere riunito per l’ultima volta l’esecutivo.

Un passaggio formale, chiesto dagli alleati, prima del vertice di maggioranza che si è tenuto la sera del 22 ottobre. L’obiettivo del governatore è di formare il prima possibile la nuova squadra magari in concomitanza con la missione a Palermo del sottosegretario Graziano Delrio (in programma venerdi 24), ma trovare la quadra non sarà semplice.

Il nodo principale è quello dei ‘cuperliani’, rimasti fuori dalla giunta appena azzerata e in posizioni molto critiche rispetto all’azione di governo portata avanti finora da Crocetta. Proprio i rapporti tesi con i cuperliani hanno finito per logorare il governo ma anche il Pd, precipitato in un pantano di tensioni. Per uscire dall’impasse Crocetta alla fine ha accolto la mediazione dei renziani: la svolta passa si dall’azzeramento della giunta per coinvolgere i cuperliani ma anche dall’azzeramento all’interno del Pd degli incarichi istituzionali e di partito. Un ‘reset’ totale che non sembrerebbe agevolare una soluzione rapida della crisi che potrebbe non essere lampo come auspica Crocetta.

E poi c’è il resto della coalizione con le ambizioni di partiti minori, come Articolo 4 e Pdr, che all’Assemblea regionale hanno un numero di parlamentari superiore all’Udc, azionista di maggioranza all’inizio della legislatura ma che negli ultimi due anni ha perso deputati per strada. Un puzzle complicato da comporre per Crocetta che tuttavia trovando la quadra ne uscirebbe rafforzato, puntando sulla maggioranza che lo ha eletto dopo che le avance delle colombe-pontiere al Ncd per un appoggio esterno al governo sono naufragate di fronte al netto rifiuto da parte del Pd. Intanto le opposizioni di centrodestra all’Assemblea sono riuscite a serrare i ranghi depositando la mozione di sfiducia a Crocetta, la seconda in due anni.

E giovedì 23, anche i 5stelle consegneranno la loro mozione dopo lo “sfiducia day” di domenica prossima con Beppe Grillo in piazza a Palermo che sarà unificata con quella del centrodestra. Dalla loro hanno le firme di 40 deputati, per passare in aula, dunque, serviranno 6 voti (i deputati sono 90): si guarda dunque ai cuperliani come possibili alleati per sfiduciare Crocetta e tornare alle urne in anticipo. “Voglio chiudere in fretta per rilanciare le riforme”, avverte il governatore. Il conto alla rovescia è partito. Ma sul “Crocetta ter” rimangono parecchie incognite.