Dagospia e il Masi galvanizzato: “Dopo la sospensione di Santoro la gente mi ferma per strada, sono famoso”

Pubblicato il 10 Novembre 2010 - 20:06 OLTRE 6 MESI FA

Il sito Dagospia, col solito titolo irriverente, riporta l’intervista di Repubblica al direttore generale della Rai Mauro Masi. Prima di riportare alcuni passi dell’intervista, ecco il titolo, pungente come al solito, di Dagospia.

Ora è provato: fare il dg Rai danneggia la mente. Aprire subito una San Patrignano per televisionari. Sentite cosa dice Sado-Masi: “Dopo la sospensione di Santoro sto vivendo un’esperienza nuova. L’esposizione mediatica. Non è male. Mi fermano in strada per l’autografo, mi fanno i cori allo stadio…”.

A Roberto Saviano, che ancora ieri lo attaccava su Repubblica per la censura a “Vieni via con me”, Masi replica: “Saviano sbaglia”. Lunedì sera ha visto il programma di Raitre in cui Benigni lo ha citato più volte: “L’ho seguito solo a tratti. È una trasmissione articolata, voglio rivederla per dare un giudizio compiuto”.

A questo punto due domande sul cda Rai. Se il referendum la sfiducia si dimette?

“Io rispondo al cda e all´azionista. Ma i giornalisti devono sapere che ho due obiettivi. Il risanamento dei conti, già avviato. E rendere effettivamente pluralista la Rai. Cioè, far vivere sul serio le regole del contraddittorio. Il mio più grande nemico è il pensiero unico. Se per portare a casa questi risultati devo incassare delle sfiducie ne prendo anche una al giorno”.

Il cda è paralizzato. Tiene ferme da cinque mesi le nomine. La maggioranza non sembra seguirla più.

“Il consiglio è definito dalla Gasparri. Una legge che codifica un meccanismo di relazione tra gruppi parlamentari e gran parte dei consiglieri. La Rai risente per forza del clima politico complessivo. Nel consiglio ci sono personalità molto forti, ma tutti insieme stiamo facendo un lavoro serio e rigoroso. Il piano industriale, per esempio, è stato votato all´unanimità”.