D’Amata da Barbara D’Urso: Vitalizio da 4mila € non mi basta

Pubblicato il 29 Febbraio 2016 - 16:51 OLTRE 6 MESI FA
D'Amata da Barbara D'Urso: Vitalizio da 4mila € non mi basta

D’Amata da Barbara D’Urso: Vitalizio da 4mila € non mi basta

ROMA – D’Amata da Barbara D’Urso: Vitalizio da 4mila € non mi basta. E’ andato in tv, ospite da Barbara D’Urso a spiegare che lui il vitalizio lo vuole tutto intero. Che è un suo diritto. E che qualsiasi legge tenti di abbassarne l’importo o ritardarne l’entrata in vigore “presenta profili di incostituzionalità”. Si tratta di Fernando D’Amata, ed è uno dei 77 ex consiglieri regionali del Lazio che hanno presentato ricorso contro la norma varata da Nicola Zingaretti che prevede che i vitalizi entrino in vigore dopo i 65 anni e che per tutti quelli che incassano già altro vitalizio ci sia almeno un contributo di solidarietà.

Legge alla mano l’ex consigliere D’Amata si è trovato con un assegno che da 5300 euro è passato a 4000 euro al mese. Netti, come ha spiegato a Barbara D’Urso il diretto interessato. Il tutto mentre la scritta in sovrimpressione spiegava: “4000 euro al mese non mi bastano”.

Il punto è che D’Amata, una lunga militanza nella Dc, a quello che dice ci crede davvero. E lo ha spiegato con dovizia di particolari a Barbara D’Urso:

Dall’oggi al domani sono passato da 5.300 a 4.000 euro al mese. Nette o lorde? Nette”.

Non basta. D’Amata ha esposto il suo punto di vista anche ad un giornale locale, Ciociaria Oggi. Intervista ripresa da Il Messaggero:

“Noi riteniamo che il provvedimento adottato contenga profili di incostituzionalità – si legge su Ciociaria Oggi -. Il Tar ha respinto il ricorso? No, il Tar ha detto che non è competente in materia e allora noi ci siamo rivolti ad un giudice ordinario. Riteniamo di dover far valere un diritto, perché secondo noi non si possono cambiare le regole in corsa. Vogliamo sapere se possono essere adottate leggi del genere con effetto retroattivo. E poi francamente vorrei essere io a decidere a chi destinare il contributo di solidarietà. Non è una posizione molto popolare in questo momento? So perfettamente che è un tema impopolare, ma il punto è che siamo in uno stato didiritto. Frale altrecose per avere il vitalizio abbiamo corrisposto un contributo del 29%, molto alto. Sono stato assessore regionale all’agricoltura e alla sanità, rispettivamente nel 1992 e nel 1993. E per due mandati ho fatto il consigliere regionale. Sinceramentenon credodipercepire un privilegio. La normativa era chiara e tutti lo sapevano