Daniela Santanchè: “Boldrini tenga il c… al calduccio e..”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 17 Marzo 2016 - 16:28 OLTRE 6 MESI FA
Daniela Santanchè: "Boldrini tenga il c... al calduccio e.."

Daniela Santanchè: “Boldrini tenga il c… al calduccio e..”

ROMA – Daniela Santanché a ruota libera contro la presidente della Camera Laura Boldrini. “La Boldrini – dice la deputata di Forza Italia a La Zanzara su Radio 24 – non potrebbe essere presidente della Camera perché votata da una maggioranza che non c’è più. La Boldrini non sarebbe più votata, per cui tenga il suo sederino al calduccio, parli meno, parli poco, perché deve capire che è un’usurpatrice”. Non solo: “Il problema è che dice cazzate e parla a sproposito”, aggiunge.

“Quando sei in un posto che non ti spetta, taci, taci, devi stare zitta, sei un’usurpatrice di quello scranno”, rincara l’ex sottosegretario. “La Boldrini? Parla di democrazia e costituzione e poi fa un appello agli organi di stampa per non invitare più Salvini. Ma vi pare una cosa democratica? Ma faccia appello – si legge sempre nella sintesi, diffusa dalla redazione della trasmissione, delle dichiarazioni della parlamentare FI – a un altro tipo di organi… Volete che vi faccio un disegno?”.

Berlusconi? E’ un maschio e come tutti gli uomini devono stare zitti sulla maternità. Ha sbagliato. Non ci sarà mai una legge che trasformerà gli uomini in madri, dunque astenetevi dal parlare. La Meloni ha il diritto di cambiare idea”, dice poi Daniela Santanchè. “Solo una madre – dice la Santanchè – può decidere se se la sente di fare una cosa, se è giusto o no. Nessuno si deve intromettere nella gravidanza di una donna e decidere se può fare il sindaco, il candidato, se non lo può fare. Per una volta dico agli uomini: state a cuccia”. “Berlusconi è quello che è – dice ancora la Santanchè – e se la Meloni ha detto che non si può fare campagna elettorale con il pancione di sette mesi ha detto una cazzata. Io ho lavorato fino a pochi minuti dalla nascita di mio figlio e non sono morta. Le nostre contadine, tanti anni fa, andavano in campagna, aprivano le gambe, partorivano e tornavano nei campi. La gravidanza non è una malattia”.