Ddl Gelmini, a Torino studenti scrivono la “Costituzione Repubblica delle Banane”. Proteste in tutta Italia

Pubblicato il 29 Ottobre 2009 - 16:12 OLTRE 6 MESI FA

Il liceo classico Virgilio apre la stagione delle occupazioni a Roma. Dopo un’assemblea straordinaria, infatti, gli studenti hanno deciso di avviare la protesta: «In un clima caratterizzato dall’odio e dalle discriminazioni, in cui sono frequenti violenze xenofobe, fasciste e sessiste – si legge in una nota – il governo prosegue il suo attacco alla cultura continuando a tagliare fondi alla scuola pubblica, generando sempre più precarietà».

«Intanto continua il percorso burocratico del ddl Aprea che sancirà l’ingresso di privati nella gestione della scuola pubblica. Le strade, le piazze e le scuole, vengono gestite in modo sempre più autoritario e vengono pian piano smantellati i luoghi di resistenza, a partire dallo sgombero dei centri sociali e delle case occupate, fino ad arrivare all’eliminazione delle aule autogestite all’interno delle scuole» conclude la nota.

Contemporaneamente, continuano gli studenti del Virgilio,«il dibattito politico del nostro paese si è ridotto fondamentalmente a gossip, e le uniche leggi che questo governo riesce a partorire sono “ad personam”». «Contro tutto questo» i liceali chiedono «le immediate dimissioni del ministro Gelmini; la reintroduzione dei fondi tagliati all’istruzione; l’assunzione dei precari; l’annullamento del ddl Aprea; una presa di posizione forte del governo contro tutte le discriminazioni; una gestione democratica delle scuole e di tutta la città; l’introduzione di aule autogestite all’interno di ogni istituto, in quanto spazi utili ad un confronto formativo; la fine della politica degli sgomberi degli spazi occupati.

Se questo è quello che succede in un liceo “storico” della capitale, a Torino gli studenti indipendenti e quelli del Laboratorio Corsaro hanno scelto un modo originale di manifestare nel pomeriggio del 28 ottobre. Nell’ambito della giornata nazionale di assedio al governo, gli studenti hanno costituito la “Repubblica delle Banane” con i “10 principi fondamentali di un paese alla frutta” con tanto di bandiera issata sul pennone dell’alzabandiera di Piazza Castello.

La manifestazione si è svolta in modo pacifico: gli studenti si sono alternati al microfono per illustrare i 10 articoli di questa “Costituzione” che inizia con il primo articolo: «L’Italia è una Repubblica videocratica fondata sullo sfruttamento del lavoro e sulla cassa integrazione (quando prevista)» e si conclude con il decimo che recita che «la dignità sociale e la giustizia sono fortemente condizionate da qualsiasi distinzione di sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni personali e sociali».

La Sinistra Universitaria di Bologna intanto ha scritto in una nota di aver bocciato la riforma degli atenei proposta dal ministro dell’istruzione, Maria Stella Gelmini. «I punti sui quali non siamo d’accordo sono molti», dice Giuseppe Mastropierro, segretario della Sinistra Universitaria di Bologna. E quindi, aggiunge «vogliamo il ritiro di questo ddl: dall’anno scorso è in atto lo smantellamento dell’università pubblica e noi ci opporremo aspramente. L’università è pubblica e di tutti, deve favorire la ricerca scientifica e la crescita culturale cosa che con questo ulteriore ddl si vuole cancellare».

In cima alla lista di quel che non va, Mastropierro mette la modifica del diritto allo studio: al ministero dell’Economia viene istituito il fondo per sviluppare l’eccellenza e il merito dei migliori studenti; dunque, «erogherà borse e buoni ma non a pioggia: per accedere bisognerà partecipare a test nazionali e questo non è il diritto allo studio che vogliamo. Noi vogliamo – dice Mastropierro – che sia premiato non solo il merito, ma che vengano fortemente tutelate anche le fasce più deboli e soprattutto non può occuparsene una spa».

Al via infine la mobilitazione dell’Unione degli Universitari contro la riforma Gelmini anche in altri atenei italiani:  in queste ore entrano in stato di agitazione gli iscritti all’Udu di Lecce che si riuniranno in assemblea permanente presso il rettorato, e quelli di Palermo che hanno indetto una assemblea.