Ddl Riforme, no emendamenti M5s: grillini lasciano commissione per protesta

di Redazione Blitz
Pubblicato il 30 Luglio 2013 - 23:33 OLTRE 6 MESI FA
Ddl Riforme, no emendamenti M5s: grillini lasciano commissione per protesta

Riccardo Nuti, capogruppo m5s alla Camera

ROMA – I deputati del Movimento 5 Stelle hanno abbandonato i lavori in commissione Affari costituzionali della Camera dopo che era stato bocciato un loro emendamento al ddl sulle riforme, contro il presidenzialismo. Ne ha dato notizia su Twitter il capogruppo M5S a Montecitorio, Riccardo Nuti. “Pd, Pdl, Scelta civica e Lega Nord hanno deciso a priori di bocciare tutti i nostri emendamenti. Usciamo dall’Aula”, ha cinguettato.

Il Pd però ha respinto le accuse. “Non è vero”, ha ribattuto, sempre via Twitter, il democratico Emanuele Fiano. “M5S difende talmente la Costituzione che abbandona la discussione in commissione”, ha commentato Maria Elena Boschi.

Il M5s aveva presentato un centinaio di emendamenti al testo del governo sulle riforme, ma a tutti è stato dato parere contrario e la maggioranza stava votando contro. Pomo della discordia è stato un emendamento “per scongiurare il presidenzialismo”. A quel punto i 5 stelle hanno deciso il gesto protesta.

Per tutto il pomeriggio si è respirato il malcontento in Commissione. Il capogruppo M5s, poche ore prima aveva commentato ironico: “Potrebbe anche essere previsto che gli asini volano, non ci sarebbe modo di cambiare il testo”. “Si tratta di una fiducia bianca – aveva denunciato – perché il ddl è immodificabile. Il testo, infatti, è arrivato blindato dal Senato e la maggioranza, pur condividendo idealmente alcuni degli emendamenti del M5S, è costretta a lasciarlo intatto perché il governo ha deciso che deve andare in aula il 1° agosto. Ad ogni costo”.

Dopo lo strappo la seduta della Commissione Affari Costituzionali della Camera si è aggiornata a domani. I 5 Stelle denunciano l’intenzione di bocciare preventivamente tutti i loro emendamenti, ma al contrario dalla maggioranza sottolineano che si sta dibattendo su ogni proposta di modifica, anche se finora sono state tutte rigettate. L’esame è fermo all’art.2 e riprenderà domani, perché il ddl possa arrivare in Aula giovedì.