De Magistris e Gasparri “gentleman” nel salotto di Mentana

Pubblicato il 18 Marzo 2010 - 16:46 OLTRE 6 MESI FA

Maurizio Gasparri

L’”ossessione Santoro”, le telefonate di Berlusconi, il caso Innocenzi e l’arresto di Sandro Frisullo. Questi i temi affrontati da Luigi De Magistris e dal capogruppo Pdl Maurizio Gasparri  nella rubrica “Mentana Condicio” del Corriere della Sera.  Tra i due il duello è stato cavalleresco: toni sobri, poche interruzioni e persino alcune idee condivise. Né De Magistris né Gasparri, insomma, hanno voluto “affondare” sulle debolezze dell’altro.

Mentana è partito dalla telefonata di Berlusconi al di generale di Corpo d’Armata Leonardo Gallitelli, una conversazione in cui il presidente del Consiglio ha sollecitato il generale a presentare un esposto contro la trasmissione AnnoZero di Michele Santoro. Per De Magistris si tratta di un “fatto gravissimo. Berlusconi con la sua telefonata ha esposto i vertici dell’Arma.  Stamattina, leggendo i giornali ho avuto un sussulto”.

Gasparri, però, non polemizza più di tanto e si limita a dire che a suo giudizio la storia non è chiara: “Non so che cosa si siano detti Berlusconi  e il comandante dell’Arma. Per quanto ne so io il presidente si è limitato a segnalare una denigrazione ai danni dell’Arma. E poi l’esposto neppure c’è stato”.

Le telefonate di questo tenore, per Gasparri, rientrano nella norma: “Io stesso anni fa ho fatto un esposto contro Santoro per violazione della Par Condicio e l’AgCom, sebbene molto in ritardo, mi ha dato ragione multando la Rai”.

Incalzato dal giornalista Pierluigi Battista che gli chiede se nel centrodestra ci sia una sorta di “ossessione Santoro” Gasparri ammette: “Sono d’accordo con lei sulla sopravvalutazione della questione. Ma questo vale anche per Berlusconi. Il suo destino, sia quando ha vinto, sia quando ha perso,  non è mai dipeso dalle tv. Il corso democratico ha conosciuto un’alternanza. Ma ci sono aspetti delicati.”

Sulla chiusura dei talk show, invece, Gasparri punta il dito contro il centrosinistra e la legge sulla par condicio: “La sinistra ha proposto un regolamento. Con Zavoli in carica  Beltrami che era un radicale ha fatto il regolamento così rigido. Noi centrodestra lo abbiamo solo approvato. Il problema è rifare la legge. Io sono proprio contrario alla legge sulla Par Condicio”.

Una spiegazione, questa, che non convince de Magistris che precisa: “. Un contro è la par condicio nelle tribune politiche, un conto sono i talk show che parlano di tutto. Io sono contrario alla censura di Stato ma qui il punto sono gli organi di garanzia. O sono davvero di garanzia o vale la pena ripensarli. In questi giorni hanno offerto un’immagine devastante. Dal Cda della Rai dovrebbero proprio scomparire i partiti. Questa lottizzazione è assurda”.

Sul caso Innocenzi, il membro dell’AgCom indagato a Trani per favoreggiamento per le telefonate con Berlusconi, Gasparri risponde un po’ imbarazzato: “Innocenzi e gli altri sono eletti dal Parlamento. Poi uno ci può mettere anche Marshall McLuhan se fosse ancora vivo, ma le scelte le fa il Parlamento e ci mettono i politici. Ma lo fa anche il centrosinistra. Il problema vero è che di autorità ce ne sono troppe e parlamento e governo devono assumersi una responsabilità. Ci vuole maggiore terzietà delle autorità ma ne va ridotto anche il numero. Perché deresponsabilizzano la politica”.

De Magistris, però, non sfrutta l’assist e invece che affondare sul caso Innocenzi punta il dito contro  le autorità di garanzia: “Nascono per dare garanzie ai cittadini ma sono diventati un luogo di spartizione del potere e non solo per il centrodestra. Ma il problema principale rimane il cda Rai. La politica non dovrebbe entrarci”.

Anche sulla questione talk show De Magistris è più sobrio del solito: “Anche in questi programmi ci devono essere dei limiti, non si possono fare i processi in tv. Il problema vero è quello dei tempi della giustizia.  Io non mi sono mai iscritto nelle schiere dei “giustizialisti”, misure cautelari, se guardate la mia carriera, ne ho usate molto poche, e lo stesso vale per le intercettazioni”.

Sarebbe lecito attendersi da Gasparri una replica sul “processo breve” ma il capogruppo Pdl preferisce ricordare la sua legge del 2004 e la proposta di privatizzazione della Rai: “Il proprietario della Rai è lo Stato. Ma per legge le nomine cda spettano al parlamento. L’unica soluzione vera è quella della mia legge: privatizzare progressivamente la Rai. Ma né la destra né la sinistra hanno il coraggio di farlo”.

Sull’altro argomento di attualità, l’arresto dell’ex vice presidente della Regione Puglia Sandro Frisullo, parla solo De Magistris secondo cui è sbagliato parlare di “giustizia a orologeria. Se la magistratura ha ritenuto di doverlo arrestare adesso avrà avuto le sue ragioni. La tempistica, a undici giorni dal voto, colpisce ma in Italia è una campagna elettorale permanente. E chi lo stabilisce il giorno giusto?”.