De Magistris: in Calabria i magistrati indagati sono ancora al loro posto

Pubblicato il 4 Marzo 2010 - 11:03 OLTRE 6 MESI FA

Luigi De Magistris

Polemica dell’ex magistrato Luigi de Magistris sull’esito del processo Why Not, l’inchiesta da lui avviata e poi avocata dalla procura generale.

«In Calabria – ha detto in una intervista al Fatto Quotidiano –  la legge non è uguale per tutti. C’é un numero vergognosamente basso di condanne per corruzione. O in Calabria non c’é corruzione oppure la questione morale investe la magistratura almeno quanto la politica. Non tutta la magistratura, ovviamente».

«Non si può chiedere conto a me – ha poi sostenuto – del risultato di questa inchiesta, perché mi è stata sottratta in maniera illegittima nel 2007. Sulla sottrazione e la successiva conduzione, è intervenuta la Procura di Salerno che ha sostenuto la correttezza del mio operato e ha iscritto nel registro degli indagati parecchi magistrati che hanno condotto Why not dopo di me. Voglio ricordare che magistrati indagati da Salerno, per reati gravi, nella conduzione di Why not, sono ancora al loro posto. Mi riferisco a Murone, o a Dolcino Favi. E’ questa la magistratura che avrebbe dovuto portare avanti Why not? Secondo me non si possono fare processi a Catanzaro. Non è possibile che, al di là di Why not, i politici siano sempre assolti».

In merito al presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, l’ex pm ha sostenuto che «Loiero sa bene che nel registro degli indagati non l’ho iscritto io. Se oggi sono un politico è perché di fatto sono stato allontanato dalla magistratura. Se identifichiamo la questione morale con il casellario giudiziario, se non la colleghiamo al modo di gestire l’amministrazione della cosa pubblica, l’abbiamo risolta con estrema facilità. Non mi pare che sia il caso».