De Magistris, +137 mila voti. Pisapia, +50 mila. Ecco come hanno vinto

Pubblicato il 30 Maggio 2011 - 21:02 OLTRE 6 MESI FA

Pisapia (foto Lapresse)

MILANO – Al primo turno avevano sorpreso. Al ballottaggio, per dirla con le parole dei sostentitori del neosindaco di Napoli Luigi De Magistris “hanno spaccato tutto”.

Sono Giuliano Pisapia e Luigi De Magistris, eletti sindaci rispettivamente di Milano e Napoli. Vittorie politiche del centrosinistra, ma, a leggere tra le pieghe del risultato elettorale, soprattutto vittorie personali.

Prima dei ballottaggi, qualche dubbio c’era: Pisapia il “rosso” con i suoi trascorsi vendoliani e De Magistris il “giustizialista”. Due figure a rischio, almeno dal punto di vista dell’elettorato moderato. “Estremisti”, infatti, è stato il leit motiv del Pdl durante questi ultimi 15 giorni, un leit motiv che non ha funzionato.

I numeri, infatti, dicono che ai ballottaggi sia De Magistris sia Pisapia hanno aumentato il numero dei voti rispetto al primo turno. Significa che sono stati in grado di convincere almeno una parte di quell’elettorato moderato che, secondo alcuni analisti, avrebbe potuto finire per non votare affatto o per premiare il centrodestra.

De Magistris con Di Pietro (Lapresse)

Il caso più eclatante è quello di De Magistris. Rispetto al primo turno, infatti, nonostante il calo nell’affluenza l’ex pm ha più che raddoppiato i voti passando da 128.303 a 264.730. Insomma, ha preso i suoi voti, quelli del Pd, quelli del Terzo Polo e anche una parte di quelli del centrodestra. Gianni Lettieri, infatti, ha perso quasi 40 mila voti passando dai 179.575 del primo turno ai 140.203 del ballottaggio.

A Milano il quadro è più sfumato, ma la sostanza non cambia. Giuliano Pisapia ha infatti preso 50.000 voti in più rispetto al primo turno passando da 315.862 consensi a 365.657. Significa che, il neo sindaco, oltre a tenersi i suoi voti, ha convinto sia i “grillini” sia parte dei moderati del Terzo polo a votare per lui. In barba a zingaropoli, Stalingrado e Moschee.

Anche Letizia Moratti ha preso dei voti in più: circa 24.000. Troppo pochi, però, per rimontare quei sette punti percentuali che la separavano dal suo avversario.