De Magistris risponde a Di Pietro: “Quale pugnalata, la questione morale esiste”

Pubblicato il 30 Dicembre 2010 - 10:52 OLTRE 6 MESI FA

Luigi De Magistris

“Vorrei provare a rimuovere le macerie della polemica per una ricostruzione del dialogo”, e “lo faccio con riferimento alla lettera firmata con Sonia Alfano e Giulio Cavalli”. Lo scrive su Il Fatto Quotidiano di giovedì 30 dicembre Luigi de Magistris, che aggiunge: “Non ho mai agito con un intento distruttivo verso l’IdV né con l’obiettivo di lanciare un’opa per la leadership, ma al contrario sono stato mosso dal fine di rafforzare il partito. E’ stato posto, infatti, un problema che mi viene segnalato nelle diverse realtà locali, in segno di attenzione verso i militanti e gli elettori. Un tema che da tempo, peraltro, segnalo al partito negli esecutivi e nei dibattiti”.

Perciò, aggiunge l’eurodeputato IdV, “il termine pugnalata è ingiusto”. Spiega de Magistris: “Porre il problema della questione morale/politica non significa affermare che il partito nel suo complesso è da gettare al macero”, ma “ricordare che esiste un nervo scoperto per ogni soggettività  politica: la selezione della classe dirigente”. L’IdV, sostiene, “è una comunita’ politica vitale e sana e deve continuare ad esserlo, cercando di contrastare – e ha gli strumenti etici e ideali per farlo- la fisiologica (perche’ tipica di ogni partito) tendenza ad essere infiltrata da personaggi come Razzi, Scilipoti, Porfidia, De Gregorio e altri. Perché questi casi ci sono stati e non possono essere liquidati come errore occasionale”.

“Per questi tradimenti- insiste l’ex pm- abbiamo sofferto tutti, come tutti crediamo nell’IdV, allora chiedo: riflettiamo e agiamo sul tema della classe dirigente, del tesseramento e dei congressi, della democrazia interna, per definire regole ferme perché sia garantita sempre la trasparenza”.