De Magistris in piazza, Napoli lo abbraccia

Pubblicato il 31 Maggio 2011 - 00:30 OLTRE 6 MESI FA

NAPOLI, 30 MAG – Luigi de Magistris arriva in piazza Municipio per la prima volta da sindaco di Napoli e la folla lo accoglie con un tifo da stadio. Occhi lucidi, sciarpa arancione al collo, alza le braccia al cielo e dice ”Abbiamo scassato”. La folla urla ‘Chi non salta Berlusconi e”. C’e’ chi canta ‘Bella Ciao’ e chi sventola bandiere dell’Idv, di Federazione della Sinistra, del Pd. Anche di Che Guevara. Lo chiamano sindaco, da ogni angolo della piazza. E c’e’ anche chi espone il cartello con questa scritta: ”E’ tornato Masaniello”. E’ cosi’ che la citta’ da’ il suo benvenuto al neo primo cittadino: con fuochi d’artificio, slogan. Applausi, tanti.

Lui, l’ex pm, si rivolge innanzitutto ai napoletani: ”Abbiamo vinto quando nessuno ci credeva e il merito e’ vostro”. Poi, chiama in causa il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. E al premier che aveva detto che chi avrebbe votato de Magistris era senza cervello, il sindaco dice: ”Ho detto al mio pasticciere di preparare una torta a forma di cervello. Grazie Berlusconi”. Poi, quasi come se avesse gia’ indosso la striscia tricolore, parla di lavoro, ”che e’ un diritto”, e il suo primo pensiero lo rivolge ai lavoratori di Fincantieri. I sassolini dalla scarpa se li leva, eccome. E risponde ad altre accuse, quelle che gli sono state rivolte dal candidato del centrodestra, Gianni Lettieri, che lo aveva accusato di non aver preso le distanze da atti di violenza a suo danno, in ultimo l’incendio ad una parte del suo comitato elettorale. ”Noi non incendiamo i comitati – ha urlato dal palco – noi abbiamo vinto con il voto pulito. Noi non siamo per la violenza”.

Poi, indica le finestre di Palazzo San Giacomo, sede del Comune, e dice: ”Da domani apriremo le finestre di per fare uscire il puzzo di compromesso morale e fare entrare il profumo della legalita’. Dimostreremo un nuovo modo di fare politica”. Dal palco saluta anche il neo sindaco di Milano, Giuliano Pisapia. Accanto a de Magistris, il leader dell’Idv, Antonio di Pietro, e di Federazione della Sinistra, Paolo Ferrero. ”A Napoli nisciuno e’ fesso e quando Berlusconi ha detto senza cervello ha segnato la sua morte politica”, dice Di Pietro. ”Fora di ball”, aggiunge Ferrero rivolgendosi a Bossi e a Berlusconi.

Poi, per il finale, la parola di nuovo al neo sindaco: ”Abbiamo arruvutato, abbiamo arruvutato”, urla. E la folla urla con lui.