Deborah Montalbano (M5s), con l’auto blu va a prendere la figlia. Bufera sulla consigliera

di redazione Blitz
Pubblicato il 12 Gennaio 2018 - 05:46 OLTRE 6 MESI FA
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Deborah Montalbano (M5s), con l’auto blu va a prendere la figlia. Bufera sulla onsigli

TORINO – E’ accusata di essere andata a prendere la figlia con l’auto di servizio. Così Deborah Montalbano, consigliera M5s della giunta Appendino a Torino, è finita nella bufera.

La consigliera era già stata presa di mira nei primi mesi di mandato, per gli affitti non pagati della casa popolare alle Vallette. Gli arretrati furono sistemati con un piano di rientro concordato con l’Atc e alla neoeletta consigliera, attivista storica del Movimento e rappresentante dei comitati per la casa, fu perdonato il momento di difficoltà avuto.

Ma ora per Deborah Montalbano c’è la relazione dell’autista che la scortò a sbrigare questioni private con l’auto di servizio pagata dai cittadini. Il quotidiano la Repubblica cita alcuni stralci di quella relazione:

“Il giorno 7/11/2017, a seguito della disposizione del coordinatore, trasportavo la consigliera Montalbano in via…..”. E poi: “All’arrivo mi disse di attenderla, passati dieci minuti tornava con una bambina, facendola salire sull’auto mi chiedeva di fare ritorno a Palazzo Civico, perché aveva impegni istituzionali. Il servizio si concludeva alle ore 16.45”.

La nota ha iniziato a circolare e alcuni consiglieri e attivisti hanno cominciato a chiedere conto della questione. Circostanza ancor più antipatica se sommata alle polemiche degli ultimi giorni sui 250 euro di taxi rimborsati dal gruppo 5 Stelle.

Le ricevute e i rimborsi sono stati autorizzati dal gruppo consiliare e dai tecnici del Comune, si è difesa lei. Ma gli stessi colleghi sapranno perdonarle la debolezza di essere scappata a casa a prendere la figlioletta rimasta sola?

Sempre a Repubblica, Montalbano ha spiegato:

“Il martedì io presiedo la commissione. Mi ha chiamato un’amica che mi ha detto alle 16 che non poteva tenere mia figlia. Non sapevo come fare. Ho chiesto ai miei colleghi un passaggio. Nulla. Dovevo arrangiarmi”. Così è venuta in mente l’idea della macchina di servizio: “Ho chiesto al coordinatore degli autisti. Mi ha detto di sì. Ho preso la macchina, sono andata, ho preso mia figlia e sono tornata. L’ho fatto perché poi dovevo partecipare ad una riunione in via Meucci, all’Area commercio, per la riapertura del supermercato delle Vallette”.

Montalbano si dice amareggiata: “Ho usato alcune volte l’auto di servizio per questioni di rappresentanza, solo una volta per questioni personali”, aggiunge. E sul piano politico aggiunge: “Vogliono cacciarmi, mi caccino. Io non me ne vado”.