Decreti aiuti: altri 17 e fanno 60, miliardi. Dopo i 150 per il Covid. Ma è sempre governo ladro

Decreto aiuti: altri 17 miliardi e fanno 60 di spesa pubblica a limare il caro energia. Aiuti. sostegni e ristori erano stati almeno 150 mld nei due anni del Covid. Piovono soldi, governo ladro!

di Alessandro Camilli
Pubblicato il 14 Settembre 2022 - 11:42 OLTRE 6 MESI FA
Decreti aiuti

Decreti aiuti: altri 17 e fanno 60, miliardi. Dopo i 150 per il Covid. Ma è sempre governo ladro (foto ANSA)

Piovono da anni miliardi di aiuti pubblici, di soldi pubblici. Ma il governo è sempre ladro. Il consueto piove, governo ladro va aggiornato alla luce dei fatti e della nuova sensibilità sviluppata dalla cittadinanza, aggiornato in: piovono, soldi, governo ladro. Nel 2020 e nel 2021, due anni segnati dalla pandemia e dai danni economici che ha indotto, gli aiuti, sostegni, ristori pubblici alle categorie, alla gente, ai cittadini, alle famiglie, ai lavoratori dipendenti ed autonomi sono stati pari ad almeno 150 miliardi. Centocinquanta miliardi diviso 59 milioni di italiani fa…No, i conti non si fanno così ma 150 miliardi non sono e non sono stati noccioline né elemosina né miseria. Sono stati un sacco di soldi. Cui si sono appena aggiunti altri 17 miliardi, gli ultimi dell’anno del gas e delle bollette. Com questi 17 gli aiuti pubblici all’economia, alle categorie, alle famiglie sul fronte delle bollette e del costo dell’energia sono arrivati a 60 miliardi. Farebbe circa mille euro a cranio…no, i conti non si fanno con questo semplicismo. Ma forse mai la comunità è stata così tanto assistita da denaro pubblico. Lasciata sola? La comunità è stata accompagnata, è stata ed è in compagnia di 210 miliardi di denaro pubblico sotto forma di aiuti, sostegni, ristori…Duecentodieci miliardi extra in cui non si conteggiano, ad esempio, i dieci l’anno per il Reddito di Cittadinanza e i 45/50 miliardi già impegnati per l’Erario per quella beneficienza pubblica che è il Super Bonus 110%. Eppure…

Anche se fai saltare Montecitorio…

Sentita al bar, al bar seduti in cinque in pausa pranzo. Uno con l’aria di chi ci ha pensato sopra: anche se fai saltare Montecitorio magari quelli non sono dentro. Gli altri annuiscono. Non perché abbiano voglia o pensiero da dinamitardi. Neanche se lo sognano. Annuiscono al fatto, per tutti acclarato ed evidente, che Montecitorio (la parte per il tutto: insomma lo Stato, il governo, le istituzioni, il Parlamento) tolgano loro soldi. E questo nel ripetuto e lungo momento in cui lo Stato, il governo, il Parlamento, le istituzioni hanno fatto e fanno piovere sulla comunità 210 miliardi, un cui minimo e infinitesimale rivolo sarà sicuramente giunto anche nelle tasche di quei cinque. Ma se interrogati in proposito, prima ancora di negare, stupirebbero nel constatare che qualcosa della pioggia, magari una mini goccia, è arrivata anche a loro. Stupirebbe perché non può essere, la realtà di quei 210 miliardi non può essere. Sfrigolerebbe fino a doverosamente evaporare la liquida e pervasiva lamentazione del cittadino sempre solo richiedente sulla piastra rovente di quei 210 miliardi. Toccherebbe virare sullo: il non ho visto un euro! Il che litigherebbe ancora una volta con la realtà e allora non resterebbe che il ruzzolare verso: quelli che ne hanno presi più di me, quelli che hanno arraffato…Quei 210 miliardi è come non esistessero e il fatto che esistano non serve a mutare di un millimetro la meravigliosa postura socio economica del nostro paese e i fondo di noi stessi: l’Italia è il paese con maggiori livelli di assistenza pubblica con pubblico denaro (sul pianeta) ed è contemporaneamente il paese in cui l’elettorato, e categorie, la gente esigono più che chiedere altra assistenza pubblica e cove altra pubblica assistenza viene promessa, promessa, questo il guaio, non di rado mantenuta.