Decreti sicurezza: multe più leggere alle Ong, più rimpatri. Lamorgese cambia ma non cancella Salvini

di Redazione Blitz
Pubblicato il 18 Febbraio 2020 - 12:02 OLTRE 6 MESI FA
Decreti sicurezza: multe più leggere alle Ong, più rimpatri. Lamorgese cambia ma non cancella Salvini

Decreti sicurezza, il piano per modificarli del ministro dell’Interno Lamorgese (foto Ansa)

ROMA – Multe più leggere alle Ong, dimezzamento dei tempi di permanenza nei centri di accoglienza e di concessione della cittadinanza, ripristino dei permessi umanitari, procedure più rapide ed efficaci per aumentare il numero dei rimpatri. Sono i punti cardine del piano che il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese sottoporrà al Governo.

Una modifica, anche significativa, dei controversi decreti sicurezza targati Salvini, ma non la cancellazione degli stessi. L’imperativo è evitare che il testo che ne uscirà si trasformi “in materia di scontro politico”. Perché quei decreti M5S li aveva avallati e votati solo pochi mesi fa sposando la linea Salvini. 

Un compromesso possibile con il Pd, Leu e Italia Viva contempla la piena adesione ai rilievi costituzionali a suo tempo formulati dal presidente della Repubblica e magari ampliare di poco il perimetro tracciato da Mattarella.

Multe più leggere per le Ong

Capitolo Ong: si punta a far sì che si muovano all’interno di un codice di autoregolamentazione firmato a livello Europeo dagli Stati. Le multe saranno abbassate e si tornerà alla originaria formulazione dei dl che prevedeva sanzioni da 10.000 a 50.000 euro (oggi le multe arrivano fino a un milione)

Verrà recepita infine l’indicazione del Quirinale sulla necessità di prevedere la reiterazione della violazione dell’eventuale divieto di ingresso in acque territoriali per l’eventuale confisca delle navi. E la tipizzazione dei mezzi che possono essere oggetto di multe.

Più rimpatri e più veloci

Al momento la quota di rimpatri effettivamente condotti a termine (6mila nei primi dieci mesi del 2019) è troppo bassa secondo il ministro Lamorgese. Meno di un terzo rispetto alle richieste di espulsione fatte dalle questure.  “Un tasso di rimpatri insufficiente – ha aggiunto Lamorgese – rischia di inficiare lo stesso sistema di deterrenza” e per questo l’Italia solleciterà “una più intensa azione della Ue”.

Permessi di soggiorno e cittadinanza

Dovrebbe tornare – si tratta di uno dei punti più contestati del primo Dl Salvini – l’iscrizione dei richiedenti asilo all’anagrafe. Si punta poi a ripristinare la protezione umanitaria per alcune categorie a rischio, quelle più deboli. Ad esempio per quei migranti che all’arrivo in Italia manifestano disagio psichico.

Due anni di tempo, contro i 4 attuali, per concludere l’iter per la concessione della cittadinanza ai figli dei cittadini stranieri nati in Italia. Stesso dimezzamento dei tempi per le richieste di cittadinanza per matrimonio. (fonti La Repubblica, Agi, Corriere della Sera)