Decreto anticrisi/ Protesta la Prestigiacomo “per la costruzione delle centrali nucleari si deve ascoltare il parere del ministero”. E trova l’appoggio di Miccichè: “Se continua così, la maggioranza farà a meno di alcuni deputati”

Pubblicato il 22 Luglio 2009 - 21:19 OLTRE 6 MESI FA

Stefania Prestigiacomo, ha protestato non appena ha avuto notizia che le commissioni Bilancio e Finanze della Camera avevano votato positivamente l’articolo 4 del decreto legge che, come ha spiegato, «sopprime di fatto il ruolo del ministero dell’Ambiente nel delicato iter autorizzativo per la realizzazione di centrali di produzione e per le reti di distribuzione di energia, ed esautora ogni ruolo degli enti locali». Per questo, ha concluso, «chiedo modifiche sostanziali a questo articolo e denuncio il metodo attraverso il quale ministeri non competenti in questa materia sono diventati, in nome della semplificazione, portabandiera di una norma deleteria per l’ambiente, per la salute dei cittadini, e persino per la stessa semplificazione» denunciando di fatto un’ingerenza del ministro per la Semplificazione, Roberto Calderoli.

Critiche alle quali il ministro ha prontamente replicato: «Sono sorpreso e sconcertato per il risentimento del ministro Stefania Prestigiacomo riguardo l’articolo 4 del decreto anti-crisi». E spiega: «L’articolo è stato fisicamente scritto nella penultima seduta del Consiglio dei ministri da parte di tutti i ministri che si sono interessati e dopo quella data nessuna eccezione è stata sollevata in relazione al suddetto articolo». Alla dura posizione del ministro dell’Ambiente, arriva la solidarietà pressoché immediata da parte delle associazioni ambientaliste, prime fra tutte Legambiente: «Le rivendicazioni del ministro Prestigiacomo sono condivisibili e più volte le abbiamo ribadite. Non è più possibile andare avanti esautorando gli enti locali e procedendo con i commissariamenti su qualunque tema».

La protesta della Prestigiacomo raccoglie subito l’appoggio del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianfranco Miccichè: «Ritengo che se l’atteggiamento non cambierà velocemente, fin dal prossimo voto di fiducia la maggioranza farà a meno di alcuni deputati». «Mi sembra – conclude Miccichè – che Stefania Prestigiacomo abbia perfettamente ragione. L’atteggiamento di Calderoli è la conferma di quello che diciamo da tempo e quindi uno stimolo ad accelerare il processo del partito del Sud».