Decreto sviluppo, nella bozza dodici condoni. Ma il ministero smentisce

Pubblicato il 24 Ottobre 2011 - 20:54| Aggiornato il 25 Ottobre 2011 OLTRE 6 MESI FA

ROMA, 24 OTT – Dodici condoni. Se gli annunci avevano in qualche modo preparato all’arrivo di un concordato per le liti fiscali pendenti, le norme studiate abbracciano nel perdono invece una gamma molto più ampia di evasori. Si va da chi negli anni passati non ha per niente presentato la dichiarazione fino alla regolarizzazione del canone Rai non pagato.

Nella bozza del decreto Sviluppo circolata la copertura delle spese è garantita proprio dalle sanatorie: undici norme diverse più una dodicesima che consente ai contribuenti infedeli di cumulare anche più ‘definizioni’ fiscali tra loro.Tra queste spunta il concordato di massa, una sanatoria ad hoc per le liti pendenti, per i ruoli (per importi iscritti a ruolo e affidati ad agenti di riscossione niente interessi di mora e sconti fino al 75%). Per quanto riguarda il canone Rai l’ipotesi è quella di un versamento di 50 euro per ogni anno arretrato. Nella bozza ci sarebbe anche un inedito “condono federale” per tasse regionali e comunali.

Il ministero dello Sviluppo economico si è affrettato a smentire: ”Nelle anticipazioni stampa vi sono norme non contenute nel provvedimento di sviluppo su cui sta lavorando il ministero dello Sviluppo economico. In particolare, notizie riguardanti l’esistenza nel testo di dodici condoni o di sanatorie sono del tutto infondate”.

Fatto sta però che nel corposo testo da 126 articoli non solo c’è il concordato, sul quale si era sviluppato un acceso confronto nelle scorse settimane, ma anche una gamma molto più vasta di definizioni. Un intero capitolo porta infatti il titolo: ”Misure fiscali e fondo”. Fondo alimentato appunto dal futuro gettito dei condoni.

Si parte con la riapertura dei termini per gli anni pregressi, nei casi in cui la dichiarazione non e’ proprio stata presentata. ”Per i redditi e gli imponibili conseguiti all’estero con qualunque modalita’, anche tramite soggetti non residenti o loro strutture interposte, e’ dovuta un’imposta sostitutiva” pari al 20%.

Possibile anche la regolarizzazione delle scritture contabili, l’accertamento con adesione per i periodi d’imposta pregressi, la definizione dei ritardati od omessi versamenti, la definizione dei tributi locali, la proroga dei termini per la definizione agevolata ai fini delle imposte di registro, ipotecaria, catastale, sulle successioni e donazioni.

Per la sanatoria degli importi non versati, in presenza di cartelle esattoriali, e’ possibile cavarsela pagando il 25% dell’importo iscritto a ruolo, senza neanche gli interessi di mora. Si puo’ fare pace anche con il canone Rai versando 50 euro per ogni annualita’ non pagata.

C’e’ poi il concordato, ovvero la possibilita’ di definire le liti pendenti; le norme rinviano alla analoga sanatoria del 2002 che fissava al 10% la somma da pagare per chiudere la controversia con il fisco.

Nessuna norma invece sui conti in Svizzera, che invece ha stretto gia’ intese con altri Paesi, come la Germania. ”Ci sono stati contatti tecnici e informali tra Svizzera e Italia sulla questioni fiscale. Ma si tratta di contatti a livello di funzionari per esplorare il terreno. A livello dei governi non vi e’ ancora alcuna decisione”, ha detto oggi un portavoce del dipartimento svizzero delle Finanze sull’ipotesi di regolarizzazione dei fondi depositati nel Paese da parte di contribuenti italiani.