Decreto tv, Vita: “Romani non convince neanche maggioranza”

Pubblicato il 14 Gennaio 2010 - 19:39 OLTRE 6 MESI FA

«Le repliche del vice ministro Romani alle critiche del Pd e delle altre forze di opposizione al decreto sulla televisione sono di una sconcertante pochezza». Lo afferma il senatore del Pd, Vincenzo Vita, membro della Commissione Vigilanza Rai.

«Una pura difesa d’ufficio – afferma Vita- di un testo che varca in modo plateale i termini della delega previsti dalla legge comunitaria. Le procedure delle leggi, del resto, sono previste dalla Costituzione italiana. In verità, da più parti della maggioranza emerge un imbarazzo evidente per un testo che supera persino le aspettative più cupe del conflitto di interessi».

«Infatti -prosegue Vita- il testo si prende la briga di tutelare le necessità minute di Mediaset, financo escludendo dal conto dei programmi ad esempio rete4+, oppure ingerendosi con la clava nel delicato tema del diritto d’autore, forse per la causa in corso tra la già citata Mediaset e Youtube. Per non dire della pubblicità, delle quote e così via. Clamoroso -aggiunge il senatore del Pd- è il tentativo di mettere il bavaglio con le norme sulla rettifica e sulle autorizzazioni alla rete. L’Italia viene iscritta così al club dei censori insieme alla Cina, all’Iran e alla Corea del nord. È augurabile – conclude- che il governo ci ripensi».