Del Basso De Caro, sottosegretario Pd indagato: “Non mi dimetto per 500 euro”

di redazione Blitz
Pubblicato il 4 Marzo 2014 - 08:21 OLTRE 6 MESI FA
Umberto Del Basso De Caro

Umberto Del Basso De Caro

ROMA – Antonio Gentile, il sottosegretario che si è dimesso per le presunte pressioni al quotidiano calabrese L’Ora, non è il solo membro del governo a costituire un grattacapo per Renzi. Gentile, del Ncd, ha fatto un passo indietro pur non essendo indagato. Repubblica ha intervistato il sottosegretario Del Basso De Caro del Pd, indagato per una vicenda di rimborsi non rendicontati. L’onorevole non ritiene però di doversi dimettere:

Sottosegretario Del Basso De Caro, non si dimette dopo che l’ha fatto Gentile?

“Non ci penso affatto”.

Ma lei è inquisito, come Barracciu e De Filippo, mentre Gentile non lo è.

“Indagato, precisiamo, ma per una cosa che fa vomitare, una cosa per la quale non c’è la legge, non c’è il regolamento, e quindi non c’è nemmeno il reato”.

Rimborsi non rendicontati: Rimborsopoli.

“Cinquecento euro al mese! Ma se c’era la legge che me lo imponeva io secondo lei non facevo la scheda carburante? Che poi, mi dica un po’: chi chiede le mie dimissioni, sentiamo”.

L’opinione pubblica.

“Ah, l’opinione pubblica. E questo sentimento popolare ora è sconcertato dal mio avviso di garanzia”.

Insomma, un indagato può fare il sottosegretario?

“Cento volte! È solo un cittadino sottoposto a indagine, non è né imputato né condannato. E allora il ministro Lupi non dovrebbe dimettersi?”.

Perché dice che nel suo caso il reato non c’è?

“Il procuratore Colangelo l’ha definita “una norma opaca e di dubbia interpretazione”. Ma è peggio: la norma non c’è proprio”.

Non prevedeva la rendicontazione?

“Nessuno mi obbligava a rendicontare 11mila euro in tre anni: sai come hanno cambiato la vita a un poveraccio come me”.