Pressioni sulla Cracchi: nuova accusa a Delbono

di Vito Miraglia *
Pubblicato il 28 Gennaio 2010 - 16:04 OLTRE 6 MESI FA

La Procura di Bologna ha contestato a Flavio Delbono, sindaco dimissionario di Bologna, una nuova ipotesi di reato: per il pubblico ministero Morena Plazzi, Delbono avrebbe fatto pressioni su Cinzia Cracchi, sua ex amante ed ex segretaria personale prima dell’interrogatorio in Procura, perché non consegnasse ai magistrati il bancomat che le aveva dato. Le dichiarazioni della Cracchi sarebbero state avvalorate anche da alcune testimonianze. Per Delbono dunque, si tratta della quarta accusa, dopo quella di peculato, abuso d’ufficio e truffa aggravata. Anche per la Cracchi l’imputazione è di abuso d’ufficio e peculato.

Cinzia Cracchi, ex amante del sindaco dimissionario di Bologna

Il bancomat oggetto di indagine è stato ceduto da Delbono alla sua ex collaboratrice ma il conto corrente collegato era intestato a Mirko Divani, amico personale del sindaco. Il conto sarebbe stato acceso da Divani per restituire una somma di denaro che Delbono  gli avrebbe consegnato per l’acquisto di una multiproprietà mai avvenuto. Mirko Divani è consulente del Centro di prenotazione unificato (Cup), una controllata della Regione Emilia dove la Cracchi era stata trasferita proprio dagli uffici della Regione. Si prospetta un altro filone di indagine proprio sul Cup relativamente ai contratti d’appalto sui servizi resi dalla società gestita da Divani per il monitoraggio dei pc in uso al Centro.

L’indagine sul sindaco di Bologna è stata avviata alla fine di dicembre quando Delbono è stato iscritto nel registro degli indagati per il presunto utilizzo improprio di soldi pubblici spesi per trasferte e missioni in compagnia di Cinzia Cracchi quando era vicepresidente della Regione.

Il “Cinzia-gate” è partito dopo le dichiarazioni rilasciate da Alfredo Cazzola durante un confronto radiofonico con lo stesso Delbono:  “Le porto i saluti della signora Cinzia Cracchi che molto avrebbe da dire sulla sua moralità”. Durante il consiglio comunale del 25 gennaio, il sindaco ha annunciato le sue dimissioni: “Una decisione presa in piena autonomia, senza aver consultato Errani o Prodi”, che avevano appoggiato la sua candidatura a primo cittadino di Bologna lo scorso giugno.

Delbono è dunque ritornato sui suoi passi quando, due giorni dopo l’interrogatorio, aveva annunciato ai microfoni che non avrebbe lasciato Palazzo d’Accursio nemmeno in caso di rinvio a giudizio. Dal centrodestra arriva la richiesta di nuove elezioni che però, possono essere anticipate solo con un decreto del governo. Delbono tentenna, abbandonerà la carica solo dopo aver approvato alcuni importanti provvedimenti di bilancio. Si allontana così la possibilità di votare in concomitanza delle elezioni regionali del prossimo marzo.

* Scuola di giornalismo Luiss