Deputata insultata perché disabile, i docenti fanno appello all’Europa

Pubblicato il 5 Aprile 2011 - 15:24 OLTRE 6 MESI FA

BOLOGNA – Le scuse non sarebbero sufficienti. Bisognerebbe aprire un’inchiesta e censurare il comportamento dei parlamentari della Lega Nord coinvolti nel caso di Ileana Argentin, la deputata del Pd insultata la scorsa settimana durante una seduta alla Camera dei Deputati, in quanto disabile. E’ il contenuto di un appello inviato al presidente dell’Unione Europea José Barroso, al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e al presidente della Camera, Gianfranco Fini, da professori universitari di diversi atenei italiani.

Primo firmatario, Andrea Canevaro, pedagogista e insegnante a Scienze della Formazione di Bologna. Seguono altri suoi colleghi di tutta Italia, molti dei quali specializzati in tematiche educative e sociali. ”Chiediamo – si legge nella lettera – una formale procedura di accertamento dei fatti diffusamente riferiti dai canali mediatici, a proposito di frasi offensive rivolte nei confronti di una deputata tetraplegica da parte del deputato Massimo Polledri o da un altro suo compagno di partito (Lega Nord) durante la seduta parlamentare del 31 marzo 2011”.

Dai banchi di Montecitorio sarebbe infatti partito un pesante insulto legato alla sua condizione, secondo quanto aveva denunciato la Argentin. I docenti ritengono ”che questi comportamenti abbiano violato palesemente” i principi della Costituzione e della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, ”opponendosi alla linea di contrasto delle discriminazioni in cui noi siamo attivamente impegnati, e non siano cancellabili con tardive e imbarazzate scuse”. Per questa ragione, proseguono ”chiediamo una seria inchiesta ed un’azione di censura nei confronti dei parlamentari coinvolti”. ”Siamo di fronte – ha commentato il professor Canevaro, raggiunto dall’ANSA – all’ennesimo vergognoso episodio. Una vergogna tale che dovevamo in qualche modo reagire. Bisognerebbe farlo tre volte al giorno, ma questo è veramente il colmo”.