Luigi Di Maio difende Alessandro Di Battista: “Salvini come Dudù? Una battuta, non voleva sabotarmi”

di redazione Blitz
Pubblicato il 17 Aprile 2018 - 09:44 OLTRE 6 MESI FA
Luigi Di Maio difende Alessandro Di Battista

Luigi Di Maio difende Alessandro Di Battista: “Salvini come Dudù? Una battuta, non voleva sabotarmi”

ROMA – Luigi Di Maio prende pubblicamente le difese di Alessandro Di Battista: “Paragonando Matteo Salvini a Dudù, il cane di Berlusconi, non voleva sabotarmi. Sappiamo che lui ha un certo modo di esprimersi. Ha tutta la mia stima e ha la libertà di dire quello che vuole”.

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Con queste parole, incalzato da Lilli Gruber, il leader del Movimento 5 stelle ha commentato le ultime uscite di Di Battista. “Su Dudù ha fatto una battuta. I tatticismi di Salvini sono evidenti, non ha fatto una bella figura venendo smentito subito da Berlusconi dopo la dichiarazione in cui apriva a M5S”, ha aggiunto Di Maio. “Salvini non ha fatto una bella figura: prima lui apre al M5S e un secondo dopo Berlusconi chiude”.

Per quanto riguarda poi un’eventuale ipotesi di governo con Berlusconi, Di Maio resta sulla linea di M5s: “Con Berlusconi non si può fare un governo del cambiamento. Salvini ha fatto una brutta figura”.

Il deputato M5s ha poi risposto sulla necessità di cambiare, di nuovo, la legge elettorale attuale, il Rosatellum messo a punto dal Pd: “Sulla legge elettorale bisogna fare una grande riflessione, ovvero quale altra legge fare in questo momento storico. Io non ho nessuna paura delle elezioni, ma il giorno dopo ci ripresentiamo con una maggioranza certa o con lo stesso problema? Se non ci dovessero essere i presupposti, si tornerà a votare. Ma io voglio capitalizzare in questa legislatura tutto il consenso per portarlo al governo e cambiare le cose. Vogliamo riaprire il dibattito solo sulla legge elettorale? Io vorrei fare un governo per 5 anni per lavorare innanzitutto sui problemi principali degli italiani. E poi se troviamo un modello che dia una maggioranza certa, tanto meglio. Sono abbastanza sicuro del fatto che, se si dovesse tornare a votare, il M5S potrebbe ambire a quel 40% di cui ha parlato per tanto tempo”.