Di Pietro: “Hai suicidi sulla coscienza”. Monti: “La crisi non è finita”

Pubblicato il 4 Aprile 2012 - 20:35 OLTRE 6 MESI FA

Antonio Di Pietro

ROMA – Per Antonio Di Pietro i suicidi a ripetizione di imprenditori e cittadini afflitti dalla crisi pesano sulla ”coscienza” di Mario Monti, che accusa di ”dire le bugie sulla crisi che sarebbe finita” (il video). Parole durissime che scatenano una ridda di reazioni contro il leader dell’Idv. Sui suicidi Monti non replica se non per invitare genericamente tutti ad ”avere senso della misura”, ma sulla crisi reagisce secco: ”Non ho mai detto che la crisi è finita”.

L’attacco dell’ex Pm a Monti arriva nell’Aula della Camera prima del voto finale sul dl semplificazioni. Di Pietro prima apostrofa il governo come ”ladro”, ”latitante”, ”al servizio delle lobby” ed in continuità con Berlusconi. Poi sgancia la ”bomba”: ”mentre il presidente Monti, che non viene in Parlamento, va soltanto a raccontare le bugie sui giornali sulla crisi che sarebbe finita, vi sono persone che non arrivano a fine mese che si stanno suicidando. E lei – accusa l’ex Pm – ce li ha sulla coscienza questi suicidi”.

In Aula si scatena subito la reazione alla frase shock. ”E tu quanti ne hai sulla coscienza, di suicidi?” urla un deputato prevenendo il ‘tam tam’ contro Di Pietro che su alcuni social network lo chiamano in causa per le morti ai tempi di Tangentopoli. ”Ferma condanna” per Di Pietro esprime subito Francesco Boccia (Pd), mentre di ”frasi agghiaccianti” parlano Vittoria Franco (Pd) e Benedetto della Vedova (Fli). E dal Pdl Maurizio Lupi definisce le parole di Di Pietro ”irresponsabili”, perche’ ”offendono la memoria di tutti coloro che la crisi ha spinto verso il gesto disperato del suicidio”.

E alla fine solo Belisario difende Di Pietro, a suo dire ”attaccato dai sepolcri imbiancati” della maggioranza. E Monti? Prima si trincera dietro un secco ”no” a chi gli chiede un commento. Poi precisa: ”Non ho mai detto che la crisi è finita. Quello che ho detto parlando ad un pubblico internazionale è che la crisi nell’eurozona è quasi finita e che l’Italia ha contribuito” ha spiegato.

Nel pomeriggio poi un altro suicidio. Un imprenditore si è infatti ucciso alla periferia di Roma con un colpo di arma da fuoco. All’origine del gesto problemi economici che avevano investito la sua attività. La sua azienda, specializzata in costruzioni in alluminio, era in fallimento e gli operai in cassa integrazione. A trovare il cadavere sarebbe stato il figlio. In una lettera l’uomo, 59 anni, ha chiesto scusa per il gesto e ha fatto esplicito riferimento alla situazione economica. Nei giorni scorsi sempre a Roma un corniciaio si era impiccato perchè la sua attività era in crisi.