Diego Di Perro, pensionato che si autocandida alla presidenza della Repubblica

Pubblicato il 15 Aprile 2013 - 20:12| Aggiornato il 17 Gennaio 2023 OLTRE 6 MESI FA

VOGHERA (PAVIA) –  Si Chiama Diego Di Perro, ha 60 anni ed esattamente come è successo a Claudio Bisio nel film ‘Benvenuto presidente’, anche lui vorrebbe diventare Capo dello Stato senza far parte del ‘palazzo’.  Ma a differenza di Bisio che nel film viene eletto senza saperlo, Di Pierro, originario di Chieti e residente a Voghera (Pavia), ha presentato la sua candidatura alla Presidenza della Repubblica Italiana.

Di Pierro è in pensione, dopo aver lavorato per anni in una società farmaceutica. Di politica si è occupato spesso in passato, militando nelle file del Partito Liberale ma non ha mai occupato poltrone o ruoli istituzionali. Venerdì 12 aprile ha inviato due raccomandate, alla presidenza del Senato ed a quella della Camera, annunciando la sua autocandidatura: una scelta che ha formalizzato anche al gabinetto della Prefettura di Pavia.

Mi sono letto con attenzione l’articolo 84 della nostra Costituzione – spiega Di Pierro -: ogni cittadino che abbia compiuto i 50 anni, ed è in possesso dei diritti civili e politici, può diventare Presidente della Repubblica. Allora mi sono detto: perché non provarci? Con la mia esperienza da ‘peones’ fra la gente comune, potrei essere un ottimo presidente, meglio sicuramente delle persone che oggi frequentano il parlamento e litigano continuamente con il solo obiettivo di occupare i posti di potere”. ”Guardate in che condizioni ci troviamo – ha aggiunto – a quasi due mesi dalle elezioni siamo ancora senza un governo ed il presidente Napolitano ha tirato fuori la storia dei dieci saggi solo per guadagnare tempo e non prendere una decisione”.

Di Pierro si augura che anche altri, come lui, presentino la propria autocandidatura alla presidenza della Repubblica entro giovedì 18 aprile, il giorno in cui si comincerà a votare per il futuro Capo dello Stato. ”Qualche associazione aveva proposto di sostenermi, ma ho preferito presentarmi da solo come libero cittadino. C’è bisogno di buon senso per rimettere a posto le cose nel nostro Paese: basta con ministri che arrivano dalla Bocconi e poi adottano provvedimenti che penalizzano i cittadini. Il 18 aprile sarò anch’io a Roma: spero che mi venga consentito di assistere alle votazioni per il Presidente della Repubblica”.