Dl Fare: Camera voto alle 13. Seduta continua notturna. Pausa “tecnica” alle 3

di Redazione Blitz
Pubblicato il 26 Luglio 2013 - 08:17 OLTRE 6 MESI FA
Dl Fare: Camera voto alle 13. Seduta continua notturna. Pausa “tecnica” alle 3

Dl Fare: Camera voto alle 13. Seduta continua notturna. Pausa “tecnica” alle 3

ROMA – Continua alla Camera il tour de force imposto dai deputati del partito di Beppe Grillo, il Movimento 5 Stelle, che  praticano l’ostruzionismo sul Decreto del Fare presentato dal Governo Letta e sul quale è stata posta la questione di fiducia.

Secondo l’agenzia Ansa, si dovrebbe giungere intorno alle 13 al voto finale. Finora solo una pausa “tecnica” alle 3 del mattino del 26. Un’altra sospensione, sempre “tecnica”, fra le 8 e le 9, prima della tappa finale e del voto.

È una corsa contro il tempo per evitare la decadenza di alcuni decreti, primo fra tutti quello sull’ecobonus, che scade il 4 agosto e deve anche passare al vaglio del Senato.

Anche nella notte appena trascorsa, tra il 25 e il 26 luglio, sono intervenuti a raffica i deputati di Beppe Grillo in dichiarazione di voto finale. In base al regolamento di Montecitorio, ciascuno di loro ha a disposizione in questa fase dieci minuti per parlare.

Nell’Aula, dove per l’intera notte ha condotto i lavori ininterrottamente il vicepresidente Roberto Giachetti (che ha sospeso la seduta fiume per soli cinque minuti per una pausa tecnica attorno alle 3), sono rimasti praticamente solo i deputati del M5S, che si davano il turno al microfono, ed un rappresentante del governo, oltre ad alcune ‘sentinelle’ degli altri partiti.

Il primo ministro Enrico Letta incontrerà, al termine della riunione del Consiglio dei ministri, i rappresentanti del Movimento 5 stelle, che avevano richiesto la riunione. Sul tavolo la fine dell’ostruzionismo in aula alla Camera del movimento in cambio dello spostamento a settembre del disegno di legge costituzionale. Con Letta, si legge in una nota di Palazzo Chigi, saranno presenti il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Dario Franceschini, e quello per le Riforme costituzionali, Gaetano Quagliariello.