Documenti. Dichiarazioni di deputati della sinistra alla Camera nel 2006 sulla legge bavaglio in gestazione

Pubblicato il 19 Giugno 2010 - 13:08 OLTRE 6 MESI FA

Seduta n. 61 di venerdì 27 ottobre 2006

INDICE

Interventi sui lavori della Camera

 

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Attività non legislatitva
Interventi sui lavori della Camera N:LAVCAME:Interventi sui lavori della Camera
Attività non legislatitva
Annunci sul programma dei lavori e sugli odg N:PROGLAV:Annunci sul programma dei lavori e sugli odg
Organi
ASSEMBLEA
Intervenuti
Presidente||Carlo LEONI|1  
  Sull´ordine dei lavori, programma dei lavori dell´Assemblea per il periodo novembre-dicembre 2006 e calendario dei lavori per il mese di novembre 2006.   [Scheda] pag. 83
     
             

RESOCONTO   STENOGRAFICO

Pag. 83

Sull’ordine dei lavori, programma dei lavori dell’Assemblea per il periodo novembre-dicembre 2006 e calendario dei lavori per il mese di novembre 2006.

Carlo LEONI. Comunico che, a seguito dell’odierna riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo, si è convenuto che lunedì 30 ottobre (dalle ore 16, con eventuale prosecuzione al termine dell’informativa urgente) avrà luogo lo svolgimento di interpellanze urgenti e, alle ore 19, lo svolgimento di un’informativa urgente del ministro degli affari esteri, Massimo Pag. 84 D’Alema, in ordine alla posizione assunta dall’Italia in relazione all’elezione del membro non permanente del Consiglio di sicurezza dell’ONU in rappresentanza del gruppo latino-americano e caraibico.
È stato altresì predisposto, ai sensi dell’articolo 23, comma 6, terzo periodo, del regolamento, il seguente programma dei lavori per il periodo novembre-dicembre 2006:

Novembre:

Esame dei disegni di legge:

n. 1808 – Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 15 settembre 2006, n. 258, recante disposizioni urgenti di adeguamento alla sentenza della Corte di giustizia delle Comunità europee in data 14 settembre 2006 nella causa C-228/05, in materia di detraibilità dell’IVA (Approvato dal Senato – scadenza: 14 novembre 2006);

n. 1746-bis – Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2007) e n. 1747 – Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2007 e bilancio pluriennale per il triennio 2007-2009;

n. 1838 – Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 22 settembre 2006, n. 259, recante disposizioni urgenti per il riordino della normativa in tema di intercettazioni telefoniche (Approvato dal Senato – scadenza: 21 novembre 2006);

n. 1496 e abbinate – Delega al Governo per la revisione della disciplina relativa alla titolarità ed al mercato dei diritti di trasmissione, comunicazione e messa a disposizione al pubblico, in sede radiotelevisiva e su altre reti di comunicazione elettronica, degli eventi sportivi dei campionati di calcio e delle altre competizioni calcistiche professionistiche organizzate a livello nazionale.

Esame delle mozioni:

Realacci ed altri n. 1-00006 sull’istituzione della giornata internazionale del volontariato europeo nel giorno dell’anniversario dell’alluvione di Firenze;

Maroni ed altri n. 1-00043 sulle iniziative volte a prevedere il trasferimento della compagnia aerea Alitalia a Milano e sul ruolo dell’aeroporto di Malpensa.

Esame del disegno di legge S. 1069 – Conversione in legge del decreto-legge 9 ottobre 2006, n. 263, recante misure straordinarie per fronteggiare l’emergenza nel settore dei rifiuti nella regione Campania (ove trasmesso dal Senato – scadenza: 8 dicembre 2006).

Esame delle mozioni Rampelli ed altri n. 1-00026, Pedrizzi ed altri n. 1-00027 e Paoletti Tangheroni ed altri n. 1-00033 sulle iniziative volte a sostenere il rispetto dei diritti umani in Cina.

Dicembre:

(salvo rinvio ad altro programma, dopo la sessione di bilancio, dei provvedimenti dai quali derivino oneri finanziari)

Seguito dell’esame degli argomenti previsti nel calendario di novembre e non conclusi.

Esame dei progetti di legge:

disegno di legge n. 1746-bis – Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2007) e n. 1747 – Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2007 e bilancio pluriennale per il triennio 2007-2009 (ove modificati dal Senato);

proposta di legge n. 915 e abbinate – Introduzione dell’articolo 613-bis del codice penale in materia di tortura;

Pag. 85

disegno di legge n. 1762 – Delega al Governo per il riordino della normativa sulla tassazione dei redditi, sulla riscossione e accertamento dei tributi erariali, sul sistema estimativo del catasto fabbricati, nonché per la redazione di testi unici delle disposizioni sui tributi statali (collegato alla manovra di finanza pubblica) (ove concluso dalla Commissione);

nn. 1289, 1330, 1495 e 1662 in materia di introduzione dell’azione collettiva risarcitoria a tutela dei consumatori (ove conclusi dalla Commissione);

disegno di legge n. 1638 e abbinate – Disposizioni in materia di intercettazioni telefoniche ed ambientali e di pubblicità degli atti di indagine;

proposta di legge costituzionale n. 1571 e abbinata – Modifica all’articolo 12 della Costituzione concernente il riconoscimento della lingua italiana quale lingua ufficiale della Repubblica.

Nell’ambito del programma è previsto lo svolgimento di atti del sindacato ispettivo e potrà aver luogo l’esame di progetti di legge di ratifica licenziati dalle Commissioni e di documenti licenziati dalla Giunta per le autorizzazioni.

Il Presidente si riserva di inserire la votazione per l’elezione di quattro componenti effettivi e di quattro componenti supplenti della Commissione di vigilanza sulla Cassa depositi e prestiti.

A seguito dell’odierna riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo è stato inoltre predisposto, ai sensi dell’articolo 24, comma 3, del regolamento, il seguente calendario dei lavori per il mese di novembre 2006:

Lunedì 6 novembre (antimeridiana e pomeridiana, con eventuale prosecuzione notturna) (con votazioni):

Esame del disegno di legge n. 1808 – Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 15 settembre 2006, n. 258, recante disposizioni urgenti di adeguamento alla sentenza della Corte di giustizia delle Comunità europee in data 14 settembre 2006 nella causa C-228/05, in materia di detraibilità dell’IVA (Approvato dal Senato – scadenza: 14 novembre 2006) (con prosecuzione nei giorni successivi).

Votazione relativa alle dimissioni del deputato Boco.

Martedì 7 (antimeridiana e pomeridiana, con prosecuzione notturna) e mercoledì 8 novembre (antimeridiana):

 

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PAOLO GAMBESCIA. Signor Presidente, onorevoli colleghi, questo disegno di legge è assai rilevante. Tutte le leggi lo sono, ma questa, in particolare, lo è perché sono due legislature che si tenta di adottare una normativa che metta ordine in questa materia; una materia che tanta preoccupazione suscita tra gli addetti ai lavori, cioè tra coloro che si trovano a dover pubblicare, quando vogliono, il contenuto delle intercettazioni e degli atti conseguenti, e coloro che, giustamente, pensano che il diritto a una buona inchiesta, ma anche il diritto a vedere tutelati i diritti individuali, primo fra tutti quello alla privacy, costituiscano una pietra miliare di ogni sistema democratico.
Si è provato varie volte, ma non si era mai riusciti ad arrivare ad un testo. Mi auguro che questa affermazione non significhi mettere le mani avanti, perché il seguito dell’iter si potrebbe bloccare; tuttavia, non credo che ciò accada, visto il clima che ha determinato la predisposizione di questa normativa.
Si tratta di un provvedimento importante anche perché – l’Assemblea forse non lo ricorderà, ma mi auguro di sì – in passato ci siamo occupati di un altro intervento strettamente collegato alla normativa riguardante le intercettazioni illegali, ossia quello posto in essere dal Governo tramite un decreto-legge, approvato prima dal Senato e poi dalla Camera, che aveva suscitato molte critiche.
Qualcuno lo ricorderà e ricorderà anche che tutta la Commissione aveva sollecitato il Governo, con un ordine del giorno, a sanare quelle che sembravano, ad avviso della stragrande maggioranza dei deputati, delle incongruenze, quando non addirittura delle forti carenze nel testo da approvare.
Il Governo ha fatto il suo mestiere, l’ha fatto bene ed in tempi relativamente stretti. Infatti, stiamo discutendo su questo provvedimento, teoricamente, da tre mesi e mezzo, ma, nella realtà, tutto si è svolto nel giro di due mesi.
In questo intervallo, il Governo ha consegnato proposte emendative che sono diventate parte integrante del provvedimento. Adesso – lo possiamo dire -, abbiamo di fronte una normativa che fa sistema. Vi possono essere cose che non ci piacciono, cose migliorabili; siamo umani e le visioni personali devono essere mediate tra loro, così come gli interessi che questo provvedimento deve tutelare (ne ha già parlato il relatore Tenaglia, che ringrazio per la puntualità con la quale ha messo insieme le varie anime che si confrontavano su questo disegno di legge).
Ebbene, ci troviamo di fronte ad un testo di legge che, come sosteneva il relatore Tenaglia, contempera le varie esigenze costituzionalmente protette. Non si interviene per limitare la possibilità del magistrato di svolgere le sue inchieste, ma si interviene, perché il magistrato deve motivare meglio: ogni volta che chiede di interferire nella vita del cittadino, per quanto sospettato, deve spiegare perché lo faccia. Tuttavia, con questo provvedimento non limitiamo il potere dei magistrati, quando vi sono gli elementi oggettivi, di usare questo strumento di indagine.
Abbiamo fatto una norma che tutela la privacy dei cittadini in modo puntuale. Ci siamo molto preoccupati di quest’aspetto perché, negli ultimi mesi, ha creato maggiore tensione. È del tutto evidente che la spettacolarizzazione di alcune inchieste giudiziarie ha nociuto centinaia di cittadini che si sono visti sbattere sui giornali senza alcuna responsabilità, senza che, nei loro confronti, vi fosse alcun procedimento penale, solo perché erano entrati nei colloqui telefonici di alcuni personaggi sospettati.
Inoltre, questo provvedimento mette ordine, finalmente, nella confusione generale, per non dire peggio, dei costi delle intercettazioni. Della limitazione dei centri di ascolto ha già parlato il relatore Tenaglia. Io vorrei semplicemente sottolineare che, mediamente, in Italia (ho fatto questi conti, leggendo la relazione che il Ministero ha trasmesso alla Commissione) un soggetto intercettato costa 3.075 euro. Ma la cosa singolare (ed uso un eufemismo) è che si oscilla tra i 326 euro minimo ad intercettazioni, a contatto, a soggetto ascoltato, e i 7.860. Si può anche capire Pag. 52 che vi siano inchieste che richiedono un tempo più lungo di intercettazioni, che sono più complesse, ma tra 326 euro e 7.860 euro vi è una differenza difficilmente spiegabile; e non è un caso che la Commissione abbia chiesto, più volte, al rappresentante del Governo di mettere mano a questa situazione. Ora il Governo ha gli strumenti: infatti, centralizza e diminuisce i centri di ascolto. Adesso, finalmente, c’è un responsabile.
Le critiche più dure che sono state avanzate in ordine alla facilità con cui sono state pubblicate le intercettazioni coperte dal segreto, comprese quelle che riguardavano persone che nulla avevano a che fare con l’inchiesta, si arenavano di fronte all’inchiesta giudiziaria successiva che non riusciva mai ad individuare i responsabili della violazione, ossia il pubblico ufficiale che violava e permetteva al giornalista di pubblicare quello che non doveva essere pubblicato.
Adesso finalmente con questa legge si è creato un sistema grazie al quale esiste un responsabile, ovvero il procuratore della Repubblica. Affermo, da ex giornalista, che non vi sarà più un magistrato che potrà dire di non saperne nulla perché tanti possono aver violato il segreto. D’ora in poi sappiamo che il procuratore della Repubblica deve custodirlo in una stanza chiusa e sigillata con una sorta di responsabilità oggettiva. Vi sarà un magistrato che dovrà curare la tenuta dei documenti segreti e quindi, anche da questo punto di vista, la legge è importante perché ha messo la parola fine ad una situazione diventata insostenibile.
Da ultimo, mi preme sottolineare l’aspetto che riguarda non la punizione di chi viola il segreto (che resta invariata da un punto di vista penale), bensì la norma che rende responsabile la testata (quindi non solo i giornali, ma anche le radio e le televisioni) di una violazione che colpisce l’elemento sensibile di un cittadino, come il suo stato di salute, i suoi rapporti sentimentali, la sua professione, comprese quelle riguardanti i minori. Con questo provvedimento abbiamo messo in piedi un sistema che permette di intervenire dal punto di vista amministrativo (anche se la discussione in proposito è ancora aperta, ma ciò è positivo perché cerchiamo di fare una buona legge e non una legge qualsiasi) e di disciplinare. D’ora in poi l’ordine dei giornalisti, su richiesta del garante per la privacy, potrà punire e «condannare» il giornalista che non svolge il proprio mestiere in modo corretto.
In conclusione, si tratta di una legge che, per riassumere, gratifica ed aiuta i magistrati che svolgono per bene il proprio lavoro, aiuta e gratifica i giornalisti che svolgono perbene il proprio lavoro e cerca di mettere un freno a chi invece svolge il proprio lavoro qualche volta con superficialità e qualche volta (mi riferisco ai giornalisti) con qualcosa di peggio che la semplice superficialità (Applausi dei deputati del gruppo L’Ulivo).

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FEDERICO PALOMBA. Signor Presidente, signor rappresentante del Governo, colleghi, l’Italia dei Valori valuta con grande favore il fatto che il provvedimento sulle intercettazioni telefoniche sia oggi in dirittura d’arrivo alla Camera, e sente il bisogno di esprimere un ringraziamento per il lavoro svolto al presidente della Pag. 58 Commissione Pisicchio, al relatore Tenaglia, ed a tutti i componenti della Commissione.
Questo è un provvedimento lungamente atteso, perché disciplina organicamente la materia delle intercettazioni, tanto quelle formate legalmente, ma illegalmente diffuse, quanto quelle formate illecitamente. Esso prevede un equilibrato sistema procedurale di sanzioni processuali, che consistono nella inutilizzabilità degli atti, ma anche penali e pecuniarie (che sono importanti perché il precetto non può essere disgiunto dalla sanzione).
Ricordo che questo provvedimento organico sopraggiunge dopo che era stata inopinatamente ed inopportunamente approvato in tutta fretta un decreto-legge in materia di intercettazioni illegali presentato sulla scia delle inquietanti notizie sullo scandalo Telecom e sulle intercettazioni di personaggi spesso influenti della politica, dell’economia e dello stesso giornalismo, su cui la magistratura sta indagando. E speriamo presto giunga a conclusioni severe, come si addice a casi di violazione di così grave rilevanza.
Un provvedimento su quei fatti era ovviamente indifferibile, ma la disciplina che ne derivò – la quale andò largamente oltre la previsione del testo governativo per le imponenti modifiche apportate dal Senato – non appare soddisfacente per diversi aspetti: alcuni attinenti alla normativa sanzionatoria, ed altri, ancora più rilevanti, al procedimento che appariva esso stesso tale da divenire strumento di amplificazione del contenuto delle intercettazioni illegittime attraverso la sua accessibilità a tutti ed a ciascuno tra i possibili interessati. Allora, l’Italia dei Valori denunciò tale incongruenza e contribuì, insieme ad altri, alla formazione di un ordine del giorno, che impegnava alla modifica di quel provvedimento in occasione dell’approvazione del testo organico, che oggi è all’esame dell’Assemblea.
Ebbene, constatiamo con piacere che il Governo ha presentato una proposta emendativa, trasfusa nell’odierno testo, che effettivamente ha depurato e modificato il testo di quella legge approvata frettolosamente. E lo ha fatto in maniera soddisfacente, eliminando gli aspetti più irritanti. Ciò vale in linea generale, anche se potrebbe lasciare qualche margine di ambiguità la previsione dell’articolo 2, comma 3, che stabilisce la notifica del decreto di fissazione dell’udienza agli altri soggetti interessati attraverso il deposito dei documenti in cancelleria, con facoltà per i difensori di esaminarli.
Confidiamo che i lavori preparatori, compreso il dibattito parlamentare anche senza bisogno di appositi emendamenti, indurranno ad interpretare la disposizione restrittivamente, nel senso che gli atti attinenti ad intercettazioni illecite non siano indiscriminatamente accessibili a tutti i soggetti eventualmente attinti da intercettazioni lecite, anche se riguardanti quelle concernenti altri soggetti e nel senso di ammettere la conoscenza solo per la parte che riguarda ciascun interessato e non anche gli altri.
Un altro punto che intendiamo evidenziare riguarda il fatto che gli atti e i contenuti attinenti ad intercettazioni illecitamente formate non devono essere necessariamente, indiscriminatamente ed aprioristicamente distrutti solo perché attinenti ad intercettazioni illecite.
L’Italia dei Valori e lo stesso ministro Antonio Di Pietro, per la verità in sintonia con numerose espressioni di magistrati e politici, da tempo avevano rilevato l’incongruenza della immediata distruzione, eventualmente, anche degli atti costituenti corpo del reato. Ebbene, evidenziamo con piacere che, nel testo proposto all’Assemblea, opportunamente, si prevedono alcuni punti all’articolo 2: in primo luogo, gli atti attinenti ad intercettazioni illecite non sono utilizzabili salvo che costituiscano corpi di reato; in secondo luogo, essi sono custoditi in archivio riservato; in terzo luogo, gli stessi vengono distrutti solo cinque anni dopo che sono pervenuti alla procura della Repubblica con provvedimento adottato annualmente. Quindi, anche in questo caso, rimane salvo il principio di conservazione della prova, quando essa sia assolutamente necessaria per il giudizio. Pag. 59
L’ultimo punto che vorrei trattare riguarda le garanzie ed i costi. Gli obiettivi, sebbene apparentemente diversi, coincidono in conseguenza dell’istituzione dell’archivio riservato e dell’unicità e concentrazione dei punti di custodia di quanto emerso. Ciò consente, da una parte, di conoscere il responsabile della fuga di notizie e, dall’altra, di ridurre, attraverso la concentrazione dei luoghi di afflusso e di custodia, i costi, dimostratisi davvero insopportabili.
Su tale questione speriamo che l’approvazione del presente provvedimento, quale momento a partire dal quale viene spazzata via l’allegra gestione che caratterizzava la pregressa situazione, consenta di chiudere un’epoca buia nella quale è stato possibile conseguire enormi e sproporzionati guadagni.
L’Italia dei Valori, che è attenta ad evitare gli sprechi di danaro pubblico, darà il proprio contributo affinché eventuali responsabilità penali o contabili riferibili a quel periodo, se esistenti, siano inesorabilmente e severamente accertate e colpite (Applausi dei deputati dei gruppi Italia dei Valori e L’Ulivo).