Dpcm 16 gennaio, nel nuovo decreto restrizioni per 2 mesi: spostamenti, visite…Lombardia e Sicilia zona rossa?

di Alberto Francavilla
Pubblicato il 15 Gennaio 2021 - 08:43 OLTRE 6 MESI FA
Dpcm 16 gennaio, nel nuovo decreto restrizioni per 2 mesi: spostamenti, visite...Lombardia e Sicilia zona rossa?

Dpcm 16 gennaio, nel nuovo decreto restrizioni per 2 mesi: spostamenti, visite…Lombardia e Sicilia zona rossa?

Nuovo Dpcm in vigore dal 16 gennaio al 5 marzo. Questo vuol dire che con il nuovo decreto ci saranno altri due mesi di restrizioni. Gli spostamenti tra le regioni, al momento, sono vietati fino al 15 febbraio. Ma la situazione (come abbiamo già visto) è sempre in evoluzione.

I musei dovrebbero riaprire a breve, mentre piscine e palestre dovranno aspettare marzo. E c’è sempre la questione del cibo da asporto, che al momento sarà vietato dalle 18.

Intanto dovrebbe uscire a breve il decreto del ministro della Salute Speranza sul colore delle regioni. Lombardia e Sicilia rischiano la zona rossa dal prossimo weekend. In generale, quasi tutta l’Italia potrebbe diventare zona arancione.

Autocertificazione Dpcm 16 gennaio: scarica il modulo in Pdf

Per spostarsi in zona rossa ci sarà bisogno della solita autocertificazione. Come al solito, saranno consentiti gli spostamenti per comprovate esigenze (salute e lavoro prima di tutto).

Autocertificazione Dpcm 16 gennaio: scarica il modulo da stampare in Pdf.

Dl 13 gennaio in vigore dal 16 gennaio: testo della bozza in PDF

Dl 13 gennaio in vigore dal 16 gennaio: scarica la bozza del testo in PDF.

Lombardia e Sicilia in zona rossa da domenica 17 gennaio?

Quasi tutta Italia in zona arancione e il divieto di spostarsi tra le regioni fino al 15 febbraio. Lombardia e Sicilia da domenica 17 gennaio potrebbero essere le prime zone rosse del 2021. Entrerà in vigore nelle prossime ore la nuova stretta per evitare che anche l’Italia finisca nella stessa situazione di Gran Bretagna e Germania. Per evitare un nuovo lockdown nazionale.

Le ultime modifiche al Decreto valido dal 16 gennaio sono state illustrate dal governo nella riunione con le Regioni, i Comuni e le province.

Nessun passo indietro, dunque, con il rinnovo di tutte le misure già in vigore. A partire dal coprifuoco dalle 22 alle 5, le scuole superiori in didattica a distanza al 50% da lunedì. E l’inasprimento delle soglie per accedere alle zone con restrizioni. Con Rt 1 o con un livello di rischio ‘alto’ o, ancora, con un’incidenza di 50 casi ogni 100mila abitanti e un rischio moderato, si va in arancione, con Rt a 1,25 in rosso.

Regioni in zona rossa, zona arancione e zona gialla

E in base all’ultimo monitoraggio, con le modifiche introdotte dal decreto, solo 6 regioni rimarrebbero gialle. Abruzzo, Basilicata, Campania, Sardegna, Toscana e Valle d’Aosta. Tutte le altre rischiano l’arancione. Con la Lombardia e la Sicilia molto probabilmente in zona rossa.

Se però a mandare in rosso la Lombardia sono i numeri, a far scattare le restrizioni più dure in Sicilia è la richiesta del presidente Nello Musumeci, che sarà accolta da Speranza.

Dpcm 16 gennaio: le novità rispetto alla bozza del decreto

Qualche modifica rispetto alle bozze il governo però l’ha fatta. Il divieto di spostamento tra le regioni, comprese quelle gialle, sarà in vigore fino al 15 febbraio e non più al 5 marzo.

Fino a quella data sarà invece valida la regola che consente una sola volta al giorno ad un massimo di due persone (oltre ai minori di 14 anni conviventi) di andare a trovare parenti o amici nella regione, se questa è in zona gialla. O nel comune se è in zona arancione o rossa.

E sempre fino al 5 marzo sarà possibile spostarsi nelle regioni arancioni dai comuni con una popolazione non superiore ai 5mila abitanti, per una distanza non superiore ai 30 km e mai verso i capoluoghi di provincia.

Il divieto di asporto dopo le 18

Il governo ha poi confermato il divieto della vendita da asporto per i bar dalle 18. Provvedimento fortemente criticato dalle Regioni. “Non porta vantaggi significativi sul piano della prevenzione e al contrario rischia di rappresentare un ulteriore fattore negativo di tensione sociale ed economica sui territori” ha detto il presidente della Conferenza Stato Regioni Stefano Bonaccini a nome di tutti i governatori.

Durante la riunione era stato il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia a rispondere sottolineando che l’esecutivo avrebbe mantenuto la norma per evitare casi di movida. Ma palazzo Chigi e il Mise si sarebbero messi al lavoro per “limitare al massimo i divieti” alle sole bevande e alcolici. Nella bozza entrata in Cdm, però, di modifiche non c’è traccia.

Ristori al mondo dello sci

Sempre Boccia ha garantito, nonostante la crisi di governo, “massima priorità” per i ristori a tutte le attività costrette a fermarsi. Tra queste c’è lo sci. Gli impianti non riapriranno almeno fino al 15 febbraio, nonostante alcuni presidenti chiedano che almeno nelle zone gialle sia consentita l’attività ai soli residenti. Chiuse anche palestre e piscine – anche se si continua a lavorare per consentire la ripresa almeno agli sport individuali nelle zone gialle – così come cinema e teatri.

Tornano invece le crociere ed è confermata l’apertura dei musei, ma solo nelle regioni gialle e solo nei giorni feriali. “E’ un servizio ai residenti – ha sottolineato il ministro Dario Franceschini – è un primo passo, un segnale di riapertura” per il futuro. Non l’unico. Con il decreto viene infatti introdotta la ‘zona bianca‘, in cui le uniche restrizioni sono il distanziamento e l’uso della mascherina. Ma i parametri per entrarci – 3 settimane consecutive di incidenza di 50 casi ogni 100mila abitanti e un rischio basso – fanno sì che ci vorranno mesi prima che una regione possa trovarcisi. (Fonte Ansa e governo.it)