Draghi e i numeri per la maggioranza in Senato e Camera: consultazioni decisive, servono i voti di M5s o Lega

di Alberto Francavilla
Pubblicato il 4 Febbraio 2021 - 08:22 OLTRE 6 MESI FA
Draghi e i numeri per la maggioranza: consultazioni decisive, servono i voti di M5s o Lega. I conti

Draghi e i numeri per la maggioranza: consultazioni decisive, servono i voti di M5s o Lega. I conti (Foto Ansa)

Mario Draghi ha i numeri per governare? Un ipotetico governo Draghi ha la maggioranza assoluta in Camera e Senato? Quella che è mancata a Conte per intenderci. Al momento, dalle dichiarazioni ufficiali che arrivano dai partiti, i numeri non sono certi. Draghi avrebbe bisogno di convincere (almeno in parte) M5s o Lega.

Le quote per la maggioranza sono: 316 voti alla Camera, 161 al Senato. Conte, per dire, nell’ultima conta in Senato si è fermato a quota 156. Come detto, alcune forze politiche hanno già pubblicamente sposato la causa del governo istituzionale voluto da Mattarella. 

Sicuramente il Pd, Forza Italia, Italia Viva, il Centro Democratico di Tabacci, Azione di Calenda, il Maie, le minoranze linguistiche e Noi con l’Italia di Maurizio Lupi. Partendo dal presupposto che Fratelli d’Italia non appoggerà Draghi, c’è aria di scissione all’interno di Leu. E soprattutto grande dibattito nella Lega e in M5s. Ecco perché sono decisive le consultazioni, soprattutto quelle con Salvini e Crimi.

L’ago della bilancia sono loro. Soprattutto tra i grillini c’è grande fermento. Grillo avrebbe giurato fedeltà a Conte, Di Battista ha detto pubblicamente che il governo delle elite non lo votiamo. Ma Di Battista non vota. Lui non è in Parlamento in questa legislatura. Ma è certamente espressione di un’anima del Movimento, quella più legata alle origini. Ma non è escluso che diversi grillini alla fine appoggino Draghi. 

Da parte sua, Salvini continua a dire urbi et orbi che vuole le elezioni, che gli italiani hanno il diritto di votare, eccetera. Salvo poi correggersi, e dire che valuterà i temi di questo nuovo governo. Perché Salvini sa bene che non gli conviene votare ora, cioè prima che arrivino i soldi dell’Europa. E in piena campagna vaccini. Infatti il nuovo refrain è “fissiamo una data per le elezioni”. Cioè, dopo queste patate bollenti.

Governo Draghi: i numeri per la fiducia alla Camera

A Montecitorio i voti a favore, dando per scontato il supporto di Fi, sono 250/260. 93 del Pd, 91 di Fi, 28 di Iv, 4 di Azione, 15 di Centro Democratico di Tabacci, 4 del Maie, 4 delle minoranze, 12 di Nci.

Leu al momento è spaccata tra i 7 di Art.1 che sembrano più favorevoli e i 5 di Sinistra italiana che, con il segretario Nicola Fratoianni, al momento ha chiuso. A questi vanno aggiunti, secondo il pallottoliere parlamentare, 3-4 voti da Misto. Mancherebbero quindi circa 55 voti per la maggioranza che si attesta a quota 316.

Molto cambierebbe se M5s (191 deputati), ora ferma sul no, si spostasse sul sì, tutti o almeno una parte, o se la Lega (131) decidesse alla fine di sostenere il governo. Viene data per scontato che Fdi con i suoi 33 deputati resti all’opposizione, magari astenendosi.

I “pontieri” verso M5s sono già al lavoro, in qualche modo facilitati dall’uscita dal Movimento di Emilio Carelli e dall’input alla collaborazione lanciato da Giorgio Trizzino, il deputato considerato il più “Mattarelliano” del Movimento. I due potrebbero svolgere un ruolo da catalizzatori di consensi al nuovo governo in entrambe le Camere.

Governo Draghi, i numeri per la fiducia al Senato

Al Senato i voti considerati sicuri sono 139: 35 di Pd, 18 di Iv, 52 di Fi, 10 Europeisti, 52 di Fi, 7 delle Autonomie, 17 su 22 del gruppo Misto. Nei voti a favore sono inclusi anche i senatori a vita Cattaneo, Segre e Monti, mentre non votano da tempo Rubbia, Piano e Napolitano.

In questo scenario mancherebbero 22 voti per la maggioranza assoluta di 161 voti. Scenario diverso se cambiassero idea tutti o almeno una parte dei 92 senatori M5s o se la Lega decidesse di appoggiare il governo con i suoi 63 senatori escludendo che possa arrivare il via libera al governo dai 19 senatori di Fdi.