Durigon si dimette da sottosegretario: voleva intitolare il parco Falcone e Borsellino al fratello di Mussolini

di Redazione Blitz
Pubblicato il 27 Agosto 2021 - 08:24 OLTRE 6 MESI FA
Durigon si dimette da sottosegretario: voleva intitolare il parco Falcone Borsellino al fratello di Mussolini

Durigon si dimette da sottosegretario: voleva intitolare il parco Falcone Borsellino al fratello di Mussolini (Foto Ansa)

Claudio Durigon si è dimesso da sottosegretario all’Economia. Aveva chiesto che il parco Falcone e Borsellino di Latina fosse intitolato al fratello di Mussolini. Lui si difende dicendo che voleva semplicemente che fosse ripristinato il nome originario. Ma le sue parole sono state una delle principali polemiche politiche dell’estate.

Durigon si dimette ma si difende

L’esponente della Lega rivendica un ruolo svolto finora “con massimo impegno, orgoglio e serietà”. Ma si difende strenuamente dalle accuse: “Non sono, e non sono mai stato, fascista“. E subito dopo si scusa con “quanti, vittime di mafia (o parenti di vittime di mafia) possono essere rimasti feriti dalle mie parole”.

La decisione delle dimissioni viene annunciata con una lunga lettera, in cui Durigon ricostruisce l’affaire sul parco di Latina e l’intitolazione ad Arnaldo Mussolini, rispetto all’attuale nome di ‘parco Falcone e Borsellino‘, com’è dal 2017.

Salvini ringrazia subito dopo il suo fedelissimo nel Lazio. Perché “lascia la poltrona per amore dell’Italia e della Lega, e per non rallentare il lavoro del governo, messo irresponsabilmente in difficoltà per colpa di polemiche quotidiane e strumentali da parte della sinistra”.

Chi prenderà il posto di Durigon?

Ora ci si chiede chi prenderà il suo posto come sottosegretario. In pole si vocifera potrebbero esserci il veneto Massimo Bitonci, che ha ricoperto lo stesso ruolo di Durigon sotto il primo governo Conte. Oppure Edoardo Rixi, anche lui ex sottosegretario fresco di assoluzione dall’inchiesta sulle cosiddette spese pazze in Liguria.

Salvini tuttavia rinnova la sua fiducia a Durigon, sui temi di cui si è occupato e sul suo futuro nel partito. “Conto su Claudio per la scrittura della nuova riforma delle pensioni, vicina a Quota 100 e lontana dalla Fornero, per la rottamazione di milioni di cartelle esattoriali  e per nuovi incarichi per aiutare la Lega a crescere ancora”.

Durigon dice di non essere fascista

Durigon non rinuncia a togliersi qualche sassolino dalle scarpe. In primis ammette: “Mi dispiace che mi sia stata attribuita un’identità fascista, nella quale non mi riconosco in alcun modo”. Amareggiato pure per le accuse sulla mafia: “Mi dispiace soprattutto che le mie parole abbiano potuto portare qualcuno a insinuare che per me la lotta alla mafia non sia importante. È infatti vero esattamente il contrario: la legalità, e il contrasto alle organizzazioni criminali, sono per me dei valori assoluti, nei quali credo profondamente”.

Nella sua arringa difensiva ricorda orgogliosamente le sue origini: sono figlio e nipote di veneti immigrati che hanno partecipato a una grande opera, civica e civile al tempo stesso” ossia la bonifica dell’Agro Pontino”. Ma chiarisce l’errore fatto: “Nella mia mal formulata proposta, io avevo a cuore solo l’idea di ricordare questa storia così intensa e così particolare”, precisando anche “non ho mai chiesto l’intitolazione del parco al fratello di Mussolini, come hanno riferito alcuni titoli di giornale, bensì semplicemente il ripristino del suo nome originario”.