E’ febbre Primarie: il Pd chiede elezioni anche in Umbria, Campania e Calabria

Pubblicato il 25 Gennaio 2010 - 21:45 OLTRE 6 MESI FA

La lezione della Puglia non è stata sufficiente a dirimere la querelle interna nel Pd sulle primarie, considerate dalle minoranze interne una opportunità, anzi un elemento costitutivo del Pd, e da buona parte della maggioranza un rischio da evitare ogni volta che si può: il segretario Pier Luigi Bersani, alla fine della Direzione del Partito, ha detto chiaramente che su esse si deciderà di volta in volta in sede locale: e così avverrà nelle tre regioni in cui deve essere ancora scelto il candidato Governatore, vale a dire Umbria, Campania e Calabria.

Ad accendere la polemica sulle primarie in generale è stato l’intervento in Direzione di Claudio Zoggia, responsabile per gli Enti locali, il quale ha detto esplicitamente che laddove ci sono più contendenti per una carica istituzionale è meglio evitare le primarie, perché dividono il partito. Tesi immediatamente contrastata da tutta Area Democratica, con Giorgio Tonini, Marina Sereni, Paolo Gentiloni, Luigi Lusi, Giovanna Melandri, Federica Mogherini, nonché da Ignazio Marino. «Le primarie – ha detto il veltroniano Tonini – non sono un optional, ma sono costitutive del Pd», ed anzi ad esse si deve ricorrere «per evitare le scene da resa dei conti e da lunghi coltelli che deprimono il nostro popolo».

Per questo ora le primarie vanno effettuate in Umbria, Campania e Calabria. «Vino nuovo in otri nuove» ha commentato Stefano Ceccanti citando il Vangelo: se il Pd vuole essere un partito nuovo deve saper reimpostare il rapporto tra società partiti e istituzioni, appunto adottando le primarie. «Abbiamo costruito un punto identitario – ha detto Debora Serracchiani – proprio nel rito delle primarie, che ormai è nostro: quando si decide di rinunciarvi senza un motivo valido accadono cose come quelle della Puglia».

A dir la verità, quelli che in Puglia hanno cercato di evitare le primarie, Massimo D’Alema, Nicola Latorre o Enrico Letta, hanno taciuto. Bersani, nella relazione di apertura, dice che i militanti del centrosinistra in Puglia «non hanno capito il progetto del Pd», lasciando così intendere senza dirlo che le primarie sono un rischio se si vuol far passare un progetto politico. Alla fine Bersani si attesta su un “ni”: «Non c’é una alternativa assoluta – ha spiegato – “primarie sì, primarie no”. La decisione viene presa dalle Assemblee regionali del Pd, che sono il luogo della decisione».

Per Umbria, Campania e Calabria, quindi non ci sarà uno scontro aperto pro o contro primarie, ma una guerra di logoramento. In Umbria mercoledì è prevista l’assemblea regionale, dove il segretario Lamberto Bottini, bersaniano, punta a portare il nome di un candidato condiviso dalla minoranza; cercando quindi di evitare le primarie, visto che c’é già in campo la candidatura di Mauro Agostini, espressione di Area Democratica, che ha già detto di non voler rinunciare ai gazebo.

E proprio sul caso Umbria torna il senatore del Pd, Stefano Ceccanti: «Mentre tutti commentano i dati della Puglia, è bene ora concentrarsi sull’Umbria dove le primarie sono già state indette da tempo e vi è già un candidato che si è regolarmente presentato sulla base delle firme prescritte di iscritti al Pd. Un candidato che si è dichiarato disponibile a riaprire i termini per chi desideri sfidarlo».

«Non posso e non voglio credere – conclude il senatore – che qualcuno voglia assumersi la responsabilità giuridica e politica di calpestare palesemente lo Statuto nazionale che non consente in alcun modo di tornare indietro, una volta effettuata la scelta, violando i diritti acquisiti di candidati e iscritti».

Per la Campania domani sera a Napoli ci sarà una mega-riunione del coordinatore della segreteria nazionale, Maurizio Migliavacca, con i dirigenti e i parlamentari. Visto che l’Udc sembra sulla via dell’accordo con il Pdl, si parla ora di primarie, o di coalizione o di partito, da tenere il 7 febbraio: ne hanno parlato il governatore uscente Antonio Bassolino e, durante la Direzione, Vincenzo De Luca, uno dei candidati più accreditati. Infine la Calabria, dove inutilmente Bersani ha offerto all’Udc la candidatura. Il governatore uscente, Agazio Loiero, ha detto di “credere” che alla fine si arriverà alle primarie: «lo capiremo domani», ha detto. E in effetti, in serata è previsto un suo incontro con Bersani a Roma.